Musica

VITA DI RAFFAELE FAVERO: DAI PROFETI AI MUJAEDDIN

L’incredibile storia di Raffaele Favero, da musicista e sognatore a rivoluzionario mujaheddin Afghanistan.

Correva l’anno 2001 quando la tragedia delle Torri gemelle e il conseguente attacco all’Afghanistan poneva sulle quali si sarebbe innestato un nuovo sistema mondiale. Il mondo non sarebbe stato più lo stesso; viaggiare in aereo non sarebbe stato più lo stesso e probabilmente la maggior parte dei nati dopo il 2000 non ha mai sentito parlare di talebani, fino a quest’estate.

C’è però la storia di un uomo, un italiano che non era un soldato, né un mercenario, ma la cui vita s’incrocia con quella dell’Afghanistan e persino con la tigre del Panjshir Massoud; una vita che si fa carico della resistenza del popolo contro l’invasione sovietica, racchiusa in alcune riprese in Super 8.

La vicenda è ancora più strana se si pensa che il personaggio aveva due vite: nella prima era un batterista; nella seconda un mujaheddin. Lui si chiamava Raffaele Favero ex batterista dei Profeti.

Raffaele Favero nasce in provincia di Como, ma si trasferisce da bambino a Milano dove inizia a integrarsi e ad esplorare il fermento culturale meneghino degli anni ’60. E’ il periodo delle prime contestazioni, ma soprattutto sta per prendere piede una grande rivoluzione di stile e linguaggio che ben presto si allargherà alla musica e alla danza: il beat. Fra i protagonisti della scena milanese spiccano i Profeti, i quali reclutano un batterista appena ventenne per registrare quello che sarà il loro primo successo: Bambina sola; quel batterista è Raffele Favero. Da qui parte un contratto con la CBS e una serie di fortunati concerti in giro per l’Europa, per approdare al Festival di Sanremo, Cantagiro e al Festivalbar.

Seguiranno le cover italianizzate, come si usava all’epoca, tra cui Rubacuori ovvero la versione italiana di Ruby Tuesday dei Rolling Stones e Sole nero, tratta da Call my name dei Them. Nascono le collaborazioni eccellenti, tra cui Battisti e Mogol, ma nel frattempo qualcosa sta cambiando nella personalità del giovane batterista.

(da: wikipedia.com)

La sua passione per le culture orientali lo spinge alla necessità di conoscere nuovi territori e fare nuove esperienze. Così accantonata la musica, nel 1967 Raffaele decide di partire per un viaggio attorno al continente asiatico. Parte dall’India, per poi spostarsi in Nepal, Pakistan e infine l’Afghanistan.

Scrive molte lettere alla famiglia il giovane Raffaele e in quelle confessioni c’è il bisogno di conoscere l’altra parte di sé; quella spirituale, unica via alla pace universale e la via che sceglie è l’Islam. Cambia nome in Rafiullah e intraprende tanti mestieri, dall’ingegnere al contrabbandiere, si integra nelle comunità tribali per assorbirne i valori, impara il pashtun e dopo tutto questo peregrinare, alla fine nel 1980 troverà la sua casa; l’Afghanistan.

In realtà la scelta di Favero non è affatto spirituale e intima, ma più attiva poiché egli rimane folgorato dalla figura di Ahmad Massoud, leader dei mujaheddin contro in lotta contro l’invasione sovietica, che verrà ucciso da Al Queda pochi giorni prima dell’11 settembre.

La totale empatia con Massoud fa sì che Raffaele Favero si unisca ai combattenti con l’intento di documentare tutto ciò che accade con la sua Super 8, realizzando, da cronista, alcuni tra i più importanti reportage dell’epoca, assieme a Mino Damato e Lucio Lami.

Una vita ricca di emozioni e avventure che lo porteranno tragicamente alla morte nel 1983, stritolato da un carro armato sovietico e in circostanze poco chiare.

Il suo corpo è sepolto a Urgun, nella provincia montana del Paktia, e il suo nome è ancora molto rispettato, ma la sua opera vive all’interno dei filmati raccolti all’interno di un grande progetto che ha avuto il contributo del ministero degli Esteri che raccoglie le storie straordinarie di vari italiani che hanno vissuto all’estero e raccontate dagli stessi.  

Alla fine, il contributo più importante rimane quello musicale, da cui in un certo senso è partita l’avventura di questo singolare musicista, giornalista e viaggiatore.

Exit mobile version