Finanza

Turismo, Piero Torretta: «L’Italia rischia di essere tagliata fuori dai flussi turistici internazionali»

Aumenta il rischio di competere sui mercati internazionali per il settore turismo. Le diverse tipologie di accoglienza seguono le regole di un’industria, con precise logiche economiche.

Qualsiasi tipologia di industria deve avere normative specifiche per garantire qualità, prestazioni, sicurezza, tutela dell’ambiente. L’ISO (Organizzazione Internazionale per la Normazione) lavora a norme relative al turismo sostenibile e accessibile, al turismo del benessere, agli hotel storici, alla ristorazione tradizionale e sulla terminologia turistica in genere. Piero Torretta, Presidente UNI, Ente Italiano di Normazione, chiede un maggiore coinvolgimento nei tavoli istituzionali dove si discutono le normative del turismo, altrimenti il settore economico può avere ripercussioni negative a livello internazionale. «Questa totale assenza – commenta Piero Torretta – rende impossibile valorizzare le specificità e tutelare le esigenze del nostro Paese che non saranno tenute in considerazione dalle norme ISO. Se l’Italia non riuscirà a cogliere queste opportunità c’è il preoccupante rischio che venga tagliata fuori dai flussi turistici internazionali. Gli operatori stranieri che comprano milioni di posti letto faranno ai nostri operatori del settore delle richieste di qualità e servizio (quelle stabilite proprio dalle norme ISO), studiate e pensate da altri Paesi, per le quali non saranno opportunamente preparati a garantire». 

(Chiesa di Civita Castellana)

Non dimentichiamo che l’espansione della domanda di turismo in Italia, avvenuta negli ultimi anni, è stata sostenuta soprattutto dai flussi provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione europea (la cui quota di mercato è salita dal 37% del 2010 fino al 41,5% nel 2017). Gli operatori di questi Paesi si affidano alle norme ISO per offrire garanzie di qualità ai propri clienti. Dobbiamo riflettere sull’importanza del turismo italiano come potenziale settore economico, in grado di promuovere ricchezza perché è una filiera dove sono coinvolti molteplici asset economici: dall’accoglienza fino ad arrivare ai musei e alla ristorazione, senza tralasciare un sostanziale incremento dei consumi a causa della presenza dei turisti. Il popolo dei vacanzieri riesce a immettere un consistente flusso di denaro con il quale aumentare i ricavi degli operatori del settore. L’affluenza di visitatori assicura alle imprese quella straordinaria linfa economica capace di migliorare il livello occupazionale e le stesse dimensioni dell’impresa. È altrettanto fondamentale conoscere in maniera profonda il mercato e le sue esigenze, specialmente per i nuovi operatori del settore interessati a impegnarsi in questo mestiere.

(Duomo di Orvieto)

Le novità e i susseguenti cambiamenti sono costanti ed è necessario comprendere la diversificata richiesta e le peculiarità del luogo dove si lavora; ogni regione ha una sua caratteristica principale che influenza direttamente l’accoglienza dei turisti. Questo modello presuppone una approfondita analisi circa le richieste dei turisti; è una buona occasione per accontentare i clienti alzando di conseguenza il grado del loro interesse sul luogo che stanno visitando. «Possiamo capire che diventa prioritario, non solo delle organizzazioni di rappresentanza del settore – conclude Torretta – ma di tutto il nostro Paese, porsi l’obiettivo di tutelare e di valorizzare le specificità turistiche italiane, come è fondamentale per il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, considerare le sinergie tra normazione tecnica e Legge Delega al Turismo, affinché con un’adeguata rappresentanza nei consessi mondiali di normazione e un progetto sinergico tra leggi e norme, si possano realmente tutelare gli interessi e la capacità di una componente fondamentale dell’industria italiana, stimolando un flusso continuo, duraturo e in aumento di quello che è stato definito il “petrolio d’Italia”».

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