Scuola

TRA LE URGENZE DEL NUOVO GOVERNO, PRIORITA’ ALLA SCUOLA

Le tematiche relative alla scuola sono state più volte evidenziate dal premier Draghi: fra queste ha ripetutamente manifestato l’impegno a mettersi subito all’opera, ipotizzando anche, dopo averne valutato la fattibilità, un prolungamento del calendario scolastico.

Il prolungamento del calendario consentirebbe agli studenti il recupero dei giorni persi a causa della pandemia e la volontà di organizzare a settembre l’avvio del nuovo anno scolastico con le cattedre già assegnate.

A tal proposito ecco le indicazioni e i suggerimenti che Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Associazione Presidi Lazio, ha esplicitato durante un’intervista.

“Confidiamo che il neo ministro Bianchi, essendo persona di scuola e avendo lavorato al ministero durante il lockdown, possa risolvere una serie di criticità che sono venute al pettine e che sono anche le priorità della scuola. A partire dalla ristrutturazione degli edifici scolastici, infatti, con i fondi della Next Generation Ue si potrà mettere mano a 10/15 miliardi di euro, un’impresa gigantesca”.

“C’è, inoltre, la necessità che dai primi di settembre tutti gli insegnanti siano in classe: i ragazzi devono trovare in classe i docenti titolari. E non è difficile riuscire attraverso le ‘scuole polo’, – ha spiegato Rusconi-, cioè istituti che si accollano le nomine dei docenti per conto dell’ufficio scolastico regionale, un meccanismo che dovrebbe essere messo in funzione già a luglio e non aspettare fine agosto o addirittura settembre”.

“Infine, il neoministro deve affrontare la questione del numero di studenti per classe. In particolare, nei primi due anni delle superiori si tocca quota 30 o anche 32 studenti e non è sopportabile, in questo modo la scuola diventa una fabbrica di dispersione: servono più aule, più insegnanti e più fondi”. Ha concluso Rusconi.

L’impegno politico sulla scuola rappresenta un dovere etico nei confronti dei nostri giovani, del loro futuro, della bellezza dei loro sogni che saranno realizzabili soltanto se nella nostra società riusciremo a sopprimere il peso della deprivazione culturale e delle povertà educative: sarà il nostro sforzo per costruire un Paese più equo!

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