Sicuramente Tokyo 2020 rimarrà nella storia come “l’olimpiade dell’anno dispari” e degli stadi vuoti ma speriamo che questo evento rimanga anche come simbolo della rinascita verso una nuova idea di sostenibilità.
Forse non è un caso che l’Olimpiade negli anni del Covid si stia disputando proprio sul territorio giapponese.
Sappiamo infatti quanto il popolo nipponico sia legato alla natura e anche in quest’occasione gli organizzatori hanno deciso di mettere l’ambiente al centro della manifestazione. Questa intenzione c’è stata nella stassa scelta del motto dell’evento a 5 cerchi: “Be better, together – for the planet and the people”, che ha portato avanti gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU.
Se da un lato ci ritroviamo a gioire per le medaglie dei nostri atleti dovremmo essere ancor più felici pensando che queste sono stata fatte con materiali di riciclo.
Si esatto, i metalli “più pregiati” di questa Olimpiade sono stati estratti dalla spazzatura.
Le 5.000 medaglie che verranno assegnate durante questi giochi derivano da una campagna di raccolta di componenti elettroniche usate, partita nell’aprile 2019, che ha coinvolto tutte le province del Giappone. Sono così arrivate 80 mila tonnellate di rifiuti specializzati e 6.3 milioni di telefoni e vecchi smartphone da cui si sono potuti attingere tutti i materiali necessari per la costruzione del medagliere olimpico.
Obiettivo Tokyo 2020: Azzerare le Emissioni a tutti i Costi
Anche per quanto riguarda il risparmio di energia i giochi hanno fatto passi da gigante con gli organizzatori dell’evento a 5 cerchi che hanno da subito messo in chiaro l’obiettivo: “Azzerare le emissioni di CO2”. Uno degli sforzi maggiori in questo senso c’è stato nella fornitura dell’energia necessaria per gli impianti sportivi e il villaggio olimpico, che sono stati alimentati con energia proveniente da fonti 100% rinnovabili.
Per compensare tutte le emissioni di gas serra dei giochi non poteva mancare una speciale attenzione verso la mobilità sostenibile che fa da padrona negli spostamenti di atleti e comitati olimpici. Toyota, leader di settore nella mobilità Green, si è messa in gioco portando a Tokyo un’enorme flotta di veicoli Ibridi e ad Idrogeno che trasportano quotidianamente le migliaia di persone coinvolte nell’evento a 5 cerchi.
Certo tutti gli investimenti fatti verso la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale hanno gravato notevolmente sugli investimenti per i giochi olimpici che con una spesa di più di 28 miliardi di dollari sono state le olimpiadi più costose della storia.
Plastica, Cartone e Legno di riciclo a Tokyo:
La costruzione del villaggio olimpico è solitamente una delle spese che impattano maggiormente sugli investimenti Olimpici ed è forse per questo che Tokyo ha scelto la tecnica del Baton. Acronimo di “Building Athletes’ village with Timber Of the Nation”, il Baton, ha portato alla costruzione del villaggio olimpico grazie al legname donato da 60 città giapponesi che vedranno il ritorno del materiale alla fine dei giochi olimpici. Questo potrà essere utilizzato per ulteriori opere comuni.
Un’altra battaglia intrapresa dagli organizzatori dell’evento Olimpico è stata quella nei confronti della plastica. Nel periodo precedente ai giochi sono state raccolte sulle spiagge nipponiche 45 mila tonnellate di rifiuti plastici da cui sono stati ricavati tutti i 100 podi olimpici di Tokyo 2020. Anche gli stessi letti degli atleti, oltre ad avere una struttura in cartone riciclato, hanno un materasso in plastica che risulta essere un’alternativa valida ed economica ai più comuni materassi in lattice.
In definitiva noi continuiamo a goderci le vittorie dei nostri azzurri che ci spingono a sognare ogni giorno, ma speriamo che le loro medaglie siano uno sprone non solo per ulteriori imprese sportive ma anche per un’idea di vita più sostenibile e in sintonia con la natura.