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SUICIDI TRA I GIOVANI: UNA PREOCCUPANTE EMERGENZA   

La Società italiana di psichiatria (Sip) descrive una realtà preoccupante da cui emerge che il suicidio è la quarta causa principale di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni, con 46.000 adolescenti suicidi ogni anno.

Secondo gli esperti la prevalenza dei disturbi mentali sta per superare quella delle patologie cardiovascolari al punto da prevedere che depressione e altre patologie psichiche saranno le più diffuse nel mondo prima del 2030: il male oscuro minaccia soprattutto i più fragili e l’Unicef dichiara che a livello globale oltre 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni vive con un problema di salute mentale diagnosticato.

Relativamente alle cause di questo incremento dei disturbi psichiatrici, la presidente Sip sostiene che “È in atto una ‘policrisi’ in cui pandemia e guerra, inflazione e turbolenze sociali, stanno facendo da detonatore al disagio mentale, ma, nonostante ciò, avverte, le risorse a disposizione dei Servizi di Salute Mentale sono incontinuo calo. Anche i Dipartimenti di Salute Mentale sono diminuiti, dai 183 del 2015 ai 141 attuali. Si stima inoltre che entro il 2025 mancheranno all’appello altri mille psichiatri”. Una situazione critica: “Dobbiamo garantire in Italia la tenuta del sistema della salute mentale e a questo obiettivo -assicura il ministro della salute Orazio Schillaci – stiamo rivolgendo il massimo impegno. In questa direzione si collocano i lavori del tavolo tecnico che abbiamo istituito al ministero”. 

Garantire agli psichiatri la sicurezza sul lavoro, anche attraverso la prevenzione delle aggressioni e sostenere economicamente il settore della salute mentale, è la richiesta della Federazione degli Ordini dei Medici.

Accanto ai numeri, però, a pesare è lo stigma ancora legato alla malattia mentale, sempre molto difficile da sradicare. Proprio per questo motivo la presidente Sip lancia un appello: “Ai personaggi famosi chiedo di fare outing in presenza di problemi di salute mentale. Questo può infatti aiutare a vincere i pregiudizi e può fare da traino rispetto a tante persone che ancora hanno vergogna e reticenza a parlare dei propri disturbi. Èassurdo che le persone oggi abbiano ancora paura di parlare di salute mentale ed ancora più grave è che ciò porti in vari casi a ritardare le cure”. Se personaggi noti o che ricoprono un ruolo di visibilità, nel caso soffrano di queste patologie “riuscissero a parlarne apertamente, sarebbe un modo – rileva – per dare coraggio a tante altre persone”.

In questa realtà allarmante sensibilizzare diventafondamentale in quanto i numeri degli individui affetti da malattia mentale sono in crescita esponenziale.

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