Da alcuni anni, rari e preziosi ritrovamenti archeologici hanno fatto la loro comparsa in vendite on line e ad alcune aste: si tratta di sculture, vasi, recipienti in bronzo intarsiati, addirittura giochi da tavolo ed anfore con decorazioni mai viste prima.
Alcuni di questi manufatti erano arricchiti con lapislazzuli ed altre pietre preziose; le raffigurazioni sui vasi e le anfore rappresentavano palmeti, coltivazioni, guerrieri che affrontavano grandi felini e, addirittura, palazzi a forma di piramide, oltre a vari tipi di armi. Nessuno però capiva da dove venissero e a quale civiltà potevano essere attribuiti.
Inizialmente gli archeologi pensarono fossero dei falsi riprodotti con grande maestria, rimaneva, però, misterioso, il motivo per cui dei falsari riproducessero reperti di una civiltà inesistente.
Attraverso delle indagini si individuò la provenienza come “Asia centrale”. Si scoprì poi che la provenienza era localizzabile su Teheran, città dalla quale venivano spediti ad acquirenti di tutto il mondo. La scoperta più importante, però, fu che questi oggetti potevano essere ricondotti ad una località nella valle del fiume Halil che attraversa una remota regione del sud-est dell’Iran. Il mistero, peraltro, rimaneva in quanto nessuna autorità iraniana era a conoscenza di scavi o ritrovamenti nell’area; dopo accurate indagini, però il mistero fu svelato: una violenta inondazione fece straripare il fiume Halil, in questo modo furono causate frane ed erosioni nelle terre circostanti.
Strati di sedimenti vennero smossi e spazzati via , ciò consentì ad un’antichissima necropoli di venire alla luce. Gli abitanti del posto, ignorando l’importanza e il valore di quei ritrovamenti cominciarono a venderli, attraendo così tombaroli e saccheggiatori pronti ad approfittarne.
Purtroppo i saccheggi e le vendite sottobanco resero molto difficile ricostruire con precisione la posizione dei siti, ma, i pazienti studi svolti testimoniarono che quei reperti provenivano da una civiltà vissuta tra i 4mila ed i 5mila anni or sono e nessuno ne conosceva l’esistenza. Si trattava di una scoperta storica, capace di ridefinire la storia dell’umanità: una nuova civiltà nell’era del bronzo non era ipotizzata da nessuno studio.
Iniziando veri e propri scavi fino ad una profondità di circa undici metri hanno visto la luce anche i palazzi a forma di piramide rappresentati sui manufatti. E’ stata identificata un’enorme necropoli, attualmente considerata la principale di questa nuova civiltà: tra le strutture architettoniche scoperte gli archeologi hanno individuato un edificio di culto e, addirittura, un’intera cittadella fortificata.
Per studiare a fondo un complesso urbano esteso su una superficie di molti ettari, reperire e studiare centinaia di oggetti e reperti archeologici, occorrerà molto tempo, intanto in un paper scientifico i risultati dei primi studi: “la regione era un importante insediamento urbano nel terzo millennio a.C. Il suo centro era nella valle del fiume Halil dove grandi siti con architettura monumentale, aree di produzione artigianale considerevoli, quartieri ed ampi cimiteri extramurali dominavano il paesaggio”.