Quando ormai si respirava l’illusione di una prossima ripresa il prossimo 11 gennaio, ecco che, a causa dell’aumentare dell’indice Rt, ben 14 Regioni hanno già predisposto un rinvio.
Ma vediamo nel dettaglio:
solo gli studenti delle scuole superiori della Toscana torneranno al 50% alla didattica in presenza lunedì 11, in quanto il livello di contagio è sotto controllo;
Lazio e Liguria, invece, hanno prudentemente scelto il 18 gennaio come ipotetica data di ripresa delle superiori in classe, nonostante si tratti di territori regionali di colore giallo:
l’Umbria riaprirà il 23 gennaio, mentre la Lombardia,una delle cinque regioni diventate arancione, ha firmato per il rientro lunedì 25 gennaio; così pure l’Emilia-Romagna, anch’essa arancione.
Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Calabria hanno optato per il primo febbraio. Il Tar della Calabria, tuttavia, ha respinto parte dell’ordinanza riguardante le scuole primarie e secondarie di primo grado che dovrebbero, al contrario, rientrare lunedì 11.
Anche il Presidente della Regione Sardegna ha fatto sapere che le scuole potrebbero ripartire l’uno febbraio o, in subordine il 13 gennaio, ma non ha ancora firmato alcuna ordinanza.
Il Piemonte ha scelto lunedì 18, come Lazio e Liguria.
Il Molise ha sospeso le attività nelle scuole di ogni grado, ad eccezione dell’infanzia, consentendo ai singoli sindaci di valutare la possibilità di ammettere in presenza gli alunni delle primarie. Secondarie di primo grado e superiori riprenderanno il 18 gennaio.
In Campania, ammesso che i contagi si fermino , medie e superiori riprenderanno il 25 gennaio, mentre infanzia ed i primi due anni delle primarie ripartiranno lunedì 11, il 18 gennaio le restanti classi della primaria ed il 25 medie e superiori. In Puglia niente scuole fino al 15, con possibilità alle singole famiglie di scegliere la frequenza in presenza o, mantenere la dad.
In Sicilia è probabile uno stop per le prossime tre settimane con rientro il primo febbraio. La Basilicata, pur non essendosi ancora espressa con atti ufficiali,è orientata a rimandare l’apertura a fine mese, mentre Valle d’Aosta ed Abruzzo sono pronte ad allinearsi ad una scelta comune.
Da ieri le lezioni si svolgono in presenza solo nelle due provincie autonome di Trento e Bolzano.
In questa selva di date si alza unanime il coro degli istituti scolastici che chiedono certezze e regole chiare!!!