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RATZINGER: IL TESTAMENTO SPIRITUALE

La Santa Sede ha provveduto a diffondere il testo integrale del documento che il Papa Emerito ha scritto il 29 agosto 2006.

Il passaggio più significativo delle volontà spirituali del Pontefice è contenuto lella seguente frase: “A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto chiedo di cuore perdono”. Benedetto XVI prosegue, poi, sostenendo: “quello che prima ho detto ai miei compatrioti lo dico ora a tutti quelli che nella chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Spesso sembra che la scienza – le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro – siano in grado di offrire risultati incontufabili in contrasto con la fede cattolica.
Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin dai tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni e dunque la sua specificità”.

Nel testamento vengono evidenziate le radicate convinzioni che hanno rappresentato punti di riferimento ineludibili nella sua vita, in tutti i ruoli ricoperti, dapprima come sacerdote, poi in qualità di teologo, professore, arcivescovo, cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede ed in ultimo come pontefice. “Sono ormai sessant’anni – scrive Ratzinger che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (Harnack, Julicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze è veramente il suo corpo. Infine chiedo umilmente: pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterne. A tutti quelli che mi sono affidati, giorno per giorno va di cuore la mia preghiera”.

Segue poi un ringraziamento per tutti coloro i quali hanno accompagnato la sua lunga esistenza: “Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che cominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in questi Egli mi ha guidato bene”.

Esprime anche un pensiero riconoscente nei confronti dei suoi genitori, di sua sorella Maria, di suo fratello Georg, deceduti da tempo. Infine “di cuore ringrazio Dio per i tanti amici, uomini e donne, che Egli mi ha sempre posto a fianco; per i collaboratori in tutte le tappe del mio cammino; per i maestri e gli allievi che Egli mi ha dato”. “E finalmente ringrazio Dio per tutto il bello che ho potuto sperimentare in tutte le tappe del mio cammino, specialmente però a Roma e in Italia che è diventata la mia seconda patria”.

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