Rapporto OCSE-PISA: gli studenti italiani non sanno leggere? Facciamo chiarezza
In questi giorni ha fatto molto discutere il nuovo rapporto OCSE-PISA sulle competenze degli studenti italiani. I risultati dell’indagine sono stati fraintesi da molti, provocando confusione e un certo allarmismo.
Nel mese di dicembre l’OCSE ha pubblicato i risultati dell’indagine PISA 2018 (Programme for International Student Assessment) che valuta le competenze degli studenti di 15 anni in Matematica, Scienze e Lettura.
All’indagine hanno partecipato ben 79 paesi. In Italia sono stati esaminati 11.785 studenti, divisi in 550 scuole.
Secondo molte testate giornalistiche, dal rapporto emerge un quadro catastrofico che vede imbrigliati gli studenti in dati sconcertanti: 1 quindicenne su 20 riesce a leggere e capire un testo.
Un esito molto grave, ma non esatto.
Per il PISA, infatti, gli studenti italiani hanno in lettura un punteggio di 476 (inferiore alla media OCSE di 487), collocandosi tra il 23° e il 29° posto tra gli altri paesi.
1 studente italiano su 20 riesce a comprendere testi complessi, distinguendo fatti e opinioni, mentre 1 studente su 4 ha difficoltà con gli aspetti base della lettura come, ad esempio, riuscire a collegare informazioni provenienti da fonti diverse.
Questo vuol dire che il 77% (percentuale che coincide con quella media internazionale) degli studenti italiani raggiunge il livello 2 (livello minimo) di comprensione del testo, mentre il 5% si colloca ai livelli più elevati, riuscendo a capire testi lunghi e complessi (la percentuale media internazionale si fissa la 9%).
La situazione non è grave come si pensava, gli studenti italiani sanno leggere. Non bisogna, però, adagiarsi sugli allori, il punteggio rimane tra i più bassi di quello degli altri Paesi.
È necessario, quindi, evitare gli allarmismi e impegnarsi a incrementare le competenze in lettura.