Purina, azienda leader in Europa nella cura dei pet, celebra con orgoglio il decimo anniversario di Pets at Work, il programma che permette ai pet owner di vivere la relazione positiva con i propri amici a quattro zampe anche sul posto di lavoro. Nel 2014 Purina, pioniera in Italia a promuovere la presenza degli animali da compagnia anche in ufficio, ha infatti lanciato la progettualità proprio nella sede di Assago, poi estesa agli uffici dello stabilimento produttivo di Portogruaro e agli uffici del polo logistico di Castiglione delle Stiviere e a tutto il Gruppo Nestlé, come massima rappresentazione del credo dell’azienda e della volontà di vivere e beneficiare del legame tra le persone e i pet in tutti i momenti della vita. Una missione che si concretizza ulteriormente portando il progetto anche all’interno di alcune importanti aziende su tutto il territorio nazionale, membri della Purina Pets at Work Alliance.
Gli animali da compagnia fanno sempre più parte del nostro tessuto sociale e delle comunità: la popolazione pet in Italia supera i 65 milioni, di cui quasi 19 milioni sono cani o gatti. Nonostante ciò, da una ricerca di Purina con BVA Doxa emerge che in Italia per oltre l’80% delle persone non è consentito portare un pet in ufficio, anche se molti pet owner, soprattutto i proprietari di cani, desidererebbero farlo. Oltre 7 persone su 10 riconoscono l’influenza positiva degli amici a quattro zampe sul luogo di lavoro, come un miglior benessere emotivo, la creazione di un ambiente più tranquillo e rilassato e la riduzione dello stress. Valori e convinzioni insiti da sempre in Purina, che hanno determinato la creazione del programma Pets at Work.
Con l’obiettivo di ampliare l’impatto positivo di questa iniziativa, inoltre, dal 2017 Purina ha lanciato la Pets At Work Alliance e ha messo a disposizione delle aziende le proprie conoscenze e la propria esperienza, realizzando un toolkit per rendere gli uffici pet-friendly e fornire un supporto mirato più specifico su ogni fase della progettualità.
“Sono sempre più numerose le aziende che negli anni ci hanno contattato per intraprendere questo percorso insieme a noi, e in particolare negli ultimi anni abbiamo visto un aumento esponenziale dei contatti per approfondire il tema, capire meglio le implicazioni e i benefici di una progettualità simile” ha commentato Sara Faravelli, Corporate Communication Director Italia e Sud Europa di Purina. “E siamo davvero orgogliosi del fatto che riconoscono in Purina un punto di riferimento a cui affidarsi per l’implementazione di Pets At Work così come ci riempie di soddisfazione vedere come il legame tra le persone e i pet stia evolvendo velocemente e gli animali da compagnia ricoprano un ruolo sempre più cruciale nella società, a casa come in ambiente lavorativo”.
UN PROGRAMMA DI WELFARE E WELLBEING SEMPRE PIÙ RICHIESTO DALLA POPOLAZIONE AZIENDALE
“L’ascolto attivo della popolazione aziendale è alla base dei programmi di wellbeing e nel nostro caso la richiesta di implementazione del programma è arrivata proprio dai dipendenti” dichiara Giulio Natali, Chief Human Resources Officer di Fater, azienda che opera nel mercato dei prodotti assorbenti per la persona e nei prodotti detergenti per la pulizia dei tessuti e della casa, dove il programma è attivo da poco più di un anno e i cani registrati ad oggi sono già 11. Anche presso UNI – l’Ente Italiano di Normazione, associazione privata senza scopo di lucro che svolge attività di normazione tecnica, la richiesta è arrivata da una dipendente, Lucia Ramazzotti, Responsabile della Comunicazione, che nel 2017 ha deciso di accogliere un cane in famiglia e ha chiesto la possibilità di portarlo in azienda. La risposta positiva dal management è stata lo spunto dal quale è scaturita la decisione di inserire e strutturare il programma, grazie all’aiuto di Purina, così da permettere a tutti i dipendenti di usufruirne e di godere dei benefici.
I BENEFICI DEL PROGRAMMA: SOCIALIZZAZIONE, RIDUZIONE DELLO STRESS E UN MIGLIOR EQUILIBRIO VITA-LAVORO
Grazie a una survey interna tra i dipendenti Purina che da ormai 10 anni vivono questa relazione positiva ogni giorno, emerge che il 100% degli aderenti all’iniziativa Pets At Work è soddisfatto e riconosce una migliore gestione del cane, meno sensi di colpa legati a lasciarlo a casa da solo e un migliore equilibrio lavoro/vita privata. Anche chi non ha usufruito in prima persona dell’iniziativa si dice molto soddisfatto, infatti al 93% dei dipendenti piace avere pet in ufficio, perché mettono di buon umore, incoraggiano l’adozione e facilitano le interazioni con i colleghi. Oltre il 90% si dichiara orgoglioso di far parte di una realtà che sostiene ed implementa questa iniziativa e il 92% degli intervistati consiglierebbe ad amici che lavorano per altre aziende di inserire il programma Pets at Work nel loro programma di welfare.
La presenza dei cani in ufficio crea infatti un’atmosfera migliore con meno stress e più socializzazione tra i colleghi. Carmelo Lombardo, AD di Zoetis Italia, azienda leader nel settore della salute animale, dove Pets at Work è attivo dal 2019, racconta che i dipendenti hanno l’opportunità di interagire tra di loro e conoscere persone dei diversi team, con cui non si interfaccerebbero normalmente. L’amore per gli animali è spesso un argomento di conversazione molto forte che unisce le persone e che permette di instaurare rapporti positivi.
CONOSCERE MEGLIO I PET INCORAGGIA L’ADOZIONE
La possibilità di beneficiare dell’impatto positivo dei pet in ufficio e la migliore gestione che Pets at Work fornisce ai proprietari sono due fortissimi driver che possono addirittura incoraggiare l’adozione. In YAM11203, agenzia creativa, casa di produzione e agenzia eventi, come racconta Valentina Corti, responsabile comunicazione e relazioni esterne, le ultime due dipendenti che hanno accolto un cane nella loro famiglia lo hanno fatto proprio grazie al programma, che ha risolto una parte sostanziale delle problematiche, ad esempio inerenti alla gestione e organizzazione della giornata lavorativa, che negli anni le avevano scoraggiate.
IL RISPETTO PER I COLLEGHI ALLA BASE DELLA CONVIVENZA TRA LE PERSONE E I PET, A TUTELA DI CHI È ALLERGICO O HA PAURA
Anche per i più diffidenti la presenza dei pet in ufficio è stata un’esperienza positiva e in molti casi ha permesso di superare le proprie paure. Questo è possibile grazie al rispetto delle opinioni e delle preferenze di tutti: l’obiettivo del programma è infatti quello di creare un ambiente piacevole per tutte le persone coinvolte e lasciare ad ognuno la possibilità di scegliere se e in quale misura interagire con i pet. Chi ancora non ama la presenza dei cani in ufficio si è infatti detto rassicurato dai percorsi e dagli spazi a loro dedicati, dagli ascensori alle sale riunioni, fino alla sala break. Nelle realtà in cui non c’è un’area dedicata al progetto, come per UNI – l’Ente Italiano di Normazione, la regola è una sola: tutti possono portare il cane in ufficio ma devono aver verificato che tutti i colleghi siano d’accordo, un approccio che incoraggia il dialogo aperto e che si è sempre rivelato positivo.
LA CO-COSTRUZIONE DEGLI SPAZI A SUPPORTO DELLE ESIGENZE DI TUTTI
In ognuna delle realtà della Purina Pets at Work Alliance gli spazi sono stati costruiti per rispettare le esigenze di tutti grazie al dialogo e soprattutto all’ascolto attivo delle persone: nella fase iniziale di creazione del progetto sono stati coinvolti i dipendenti per fornire il proprio punto di vista e le aspettative.
In alcuni casi, come per Zoetis, l’approccio è stato estremamente inclusivo e, oltre ai proprietari di pet, in fase di definizione del protocollo aziendale sono stati inclusi anche i dipendenti più reticenti, così da avere un punto di vista completo e creare delle linee guida apprezzate da tutti.
LE REGOLE PER L’INGRESSO DEI PET IN UFFICIO E IL SUPPORTO DEGLI ESPERTI
In generale per assicurare un’esperienza positiva per i cani in ufficio e per tutti i dipendenti l’ingresso dei pet è regolamentato da alcune linee guida, che variano a seconda delle esigenze specifiche. In Purina a tutti i pet owner che hanno intenzione di partecipare al programma viene richiesto l’ottenimento di un patentino che attesta la buona condotta del cane e il rapporto positivo del pet e del suo proprietario, pratica che è stata poi implementata in molte delle aziende coinvolte, come anche in Palomba Serafini, studio di architettura e design, dove i 9 cani che partecipano al programma hanno ottenuto questa certificazione. L’ottenimento del patentino prevede incontri con alcuni esperti, come il medico veterinario e l’esperto cinofilo, e si rivela un utilissimo servizio per i pet owner, che ricevono consigli utili per vivere in serenità con il proprio cane in ambienti diversi, che possono essere messi in pratica anche fuori dall’ambito lavorativo.
Per tutte le aziende partecipanti le esperienze si rivelano molto diverse ma tutte positive: Giacomo Cortese, Head of Hr CoEs in Boehringer Ingelheim, azienda farmaceutica internazionale, racconta che le persone hanno mostrato grande interesse ad ampliare gli spazi pet friendly, per permettere a sempre più cani di potersi recare in ufficio con i proprietari e per assicurare il benessere registrato con la loro presenza da tutti. Alla luce degli ottimi risultati ottenuti ad oggi, molte aziende stanno valutando la possibilità di aprire le porte delle proprie strutture ai pet: ne è un esempio Korian, leader europeo nei servizi di cura alla persona e nelle residenze per anziani, che crede nel forte beneficio della relazione tra le persone e i pet per i propri dipendenti e che ha stimato un possibile coinvolgimento del 30% della popolazione aziendale con circa 45 cani.