Profonde differenze negli aiuti di Stato in Europa: mercato unico a rischio
Secondo il commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, le notevoli differenze nell’entità degli aiuti pubblici concessi alle imprese fra gli stati membri dell’Unione stanno portando a preoccupanti distorsioni nel funzionamento del mercato unico europeo.
In un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, Vestager ha evidenziato come la sola Germania conti da sola la metà degli aiuti di Stato finora approvati dalla Commissione europea. Una simile sproporzione rispetto agli altri Paesi dell’Unione, secondo il commissario, sta già falsando la concorrenza all’interno del mercato europeo, conferendo un vantaggio competitivo alle imprese tedesche e rallentando la ripresa per le economie più deboli del Continente.
Assicurare pari condizioni di concorrenza all’interno del mercato unico rappresenta il compito centrale della direzione generale guidata da Vestager e del relativo sistema di vincoli all’intervento pubblico nell’economia per i singoli Paesi membri. Dalla seconda metà di marzo la Commissione ha deciso di sospendere temporaneamente tali restrizioni agli aiuti di Stato, quale parte del piano di misure straordinarie per contrastare l’emergenza coronavirus. I 27 Stati membri si sono visti così autorizzare dalla Commissione piani di intervento a sostegno delle imprese in difficoltà con trasferimenti diretti, garanzie sui prestiti e agevolazioni fiscali, per un ammontare complessivo di 1,9 mila miliardi di euro. Metà dei quali, osserva adesso il Commissario europeo, sono richiesti dal solo governo tedesco.
Lo scorso 4 maggio, Vestager si era detta convinta di fronte al Parlamento europeo che i piani di salvataggio e intervento pubblico del governo tedesco a favore delle imprese colpite dalla crisi avrebbero avuto ripercussioni positive per tutto il continente, fungendo da motore per la ripresa economica in Europa. Questo a patto, però, che le economie più vulnerabili dell’Unione potessero parallelamente accedere a un sistema di assistenza finanziaria, in primo luogo attraverso fondo per la ripresa di entità adeguata, tale da scongiurare l’aggravarsi di divergenze competitive fra i Paesi membri.
A due mesi dall’allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato, e con il profondo squilibrio fra i destinatari degli interventi pubblici autorizzati, il commissario alla concorrenza mette adesso in guardia le istituzioni e i governi europei in merito ai rischi concreti di uno stravolgimento radicale nel funzionamento del mercato unico, tale da minarne le basi.
In merito al piano per la ricostruzione che la Commissione dovrebbe proporre il prossimo 27 maggio, Vestager non mostra particolare ottimismo, affermando che non vi siano garanzie sul fatto che possa essere sufficiente rispetto all’entità della crisi in corso. Al contrario, realisticamente il commissario si aspetta che la proposta della Commissione susciti pareri contrastanti fra i governi dell’Unione.
Secondo quanto si apprende dall’intervista al commissario Vestager, circa i tre quarti delle risorse del nuovo piano di ricostruzione dovrebbero passare ai governi attraverso un nuovo programma i cui stanziamenti dipendano dal rispetto delle raccomandazioni fatte dalla Commissioni nel quadro del semestre europeo, il sistema di coordinamento delle politiche economiche e fiscali introdotto nel 2010. Gli importi e la definizione gli strumenti di finanziamento, nella forma di sovvenzioni dirette o di prestiti agevolati, sono ancora oggetto di negoziato.