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PASQUA: DIPENDE DA NOI

Era marzo, era tutto così incredibile, nuovo, misterioso, un virus, una pandemia, una parola sconosciuta per intere generazioni. La chiusura graduale, poi quella definitiva, porte chiuse, sbattute in faccia, mascherine introvabili, costose e man mano sempre più di uso comune, occhiali che si appannavano, carrelli stracolmi, farina, lievito e prove di cucina.

Un continuo saliscendi di emozioni a dir la verità tendente verso il basso. I numeri impietosi, le morti massicce, i carri militari colmi di salme, gli allentamenti, il crollo dei contagi e la luce dell’estate, addirittura le vacanze, una tregua dal sapore di libertà, come acqua in mezzo al deserto.

Non è durata, non ha funzionato, non ce l’abbiamo fatta e adesso siamo al punto di partenza, nelle sabbie mobili degli interessi, dell’economia stantia, in un sistema sanitario che non funzionava nella normalità e che arranca nell’emergenza, alle prese con ivaccini che arrivano a rilento, con l’informazione distorta o troppo brutale, siamo in un gran casino ma stavolta non serve fare alcun tipo di previsione.

Da Pasqua a Pasqua un viaggio incredibile senza ritorno, un viaggio che nella maggior parte dei casi ha attraversato stanze, salotti e cucine, con tappe rigorose al bagno, che ha avuto delle deviazioni letteralmente fantastiche in riva al mare, in cima ad una montagna, nell’atrio di una gelateria ricca di gusti e colori. 

(da: pixabay.com)

Amiamo da pazzi la libertà ma più di tutto ci manca la normalità, respirare a pieni polmoni, vivere senza maschera in volto e senza mascherina a coprire bocca e naso, vogliamo scorgere tutti i lineamenti della nostra ragazza preferita, del nostro nipotino che cresce ogni giorno di più, di nostra madre che invecchia divinamente.

Altro break, festività, anche se da festeggiare c’è davvero poco, eppure nel pieno rispetto delle regole qualcosa si può fare, ci si può ritrovare vicini dopo essere stati maledettamente lontani, si può godere del sole tiepido di una giornata primaverile, annusare i fiori del proprio giardino, scorgere nel viso del proprio bambino barlumi di soddisfazione e sano divertimento.

Pasqua è risurrezione e la luce in fondo al tunnel c’è, la rinascita di un’intera umanità passa necessariamente da una rinascita interiore, è passato tanto, troppo tempo, dobbiamo aver capito per forza qualcosa, come l’importanza del tempo, del carpe diem, anche solo e semplicemente della vita.

Aprile in zona rossa, ma conta il colore con il quale vediamo la vita, rosso è anche il colore del cuore e dell’amore, passeremo alla zona arancione come la ciotola del nostro cane che continua a farci le feste nonostante tutto, poi in zona gialla come la splendida mimosa che vediamo dal vetro della finestra fino al bianco della purezza, della normalità, della semplicità che abbiamo tanto disprezzato e che ora agogniamo.

Pasqua è questo ed altro, dipende tutto da noi.

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