Pangea Onlus è una fondazione no profit che lavora dal 2002 su progetti per la salvaguardia della vita e dei diritti delle donne in diverse parti del mondo.
Pangea aiuta le donne, e tramite questo lavoro, sostiene quindi i loro bambini, le famiglie e le comunità intere.
Da tutto ciò il loro motto, “La vita riparte da una Donna”, che sta a significare che la donna è di per sé portatrice di benessere, di vita, e quindi attraverso il sostegno dato alle donne, in realtà si sostiene tutto ciò che le circonda.
Pangea Onlus attualmente concentra la sua opera in tre Paesi: l’Italia, l’India e l’Afghanistan.
Si tratta di tre realtà molto diverse in cui le donne hanno bisogno di supporto in modi e per ragioni diverse.
In Italia spesso si sottovaluta la condizione di svantaggio in cui la donna si trova ancora oggi. Violenza, sfruttamento, discriminazione sul lavoro e nella società, sono presenti nonostante il nostro sia un Paese occidentale e per questo teoricamente più all’avanguardia di certe altre realtà. Ma ogni giorno i giornali riportano notizie di violenza, di donne uccise, perseguitate, che non ricevono la protezione necessaria.
In India il lavoro di Pangea Onlus è differente, concentrato su altre problematiche, che derivano dalla stessa radice, ovvero la condizione di sottomissione che le donne hanno, o dovrebbero avere secondo gli uomini delle comunità in cui vivono.
In realtà in India, in particolare, la Costituzione prevede che la donna sia trattata al pari dell’uomo, che anzi, sia previsto che lo Stato possa attuare una “discriminazione positiva” che tuteli maggiormente il genere femminile.
Questo cambio di rotta rispetto al passato era stato fortemente voluto da Gandhi, convinto che il benessere di una società fosse strettamente legato all’indipendenza di cui potevano godere le donne. Ma nella realtà ben poco è cambiato. Si tratta di comunità molto povere, in cui si sopravvive a volte con meno di un dollaro al giorno, e in questo scenario le donne vengono considerate un peso, muoiono false suicide o di parto, vengono maltrattate e le si umilia continuamente. In India, Pangea Onlus svolge progetti che mirano ad aumentare l’empowerment delle donne all’interno delle comunità, perché prendano coscienza di quello che, con forza e determinazione, sarebbero in grado di raggiungere.
In questo momento Pangea Onlus ha all’attivo 11 progetti, e dall’inizio della sua attività ha salvato 63000 donne e 135000 bambini da situazioni disperate e violente.
Nell’ultimo periodo l’attenzione della fondazione è concentrata maggiormente sulla situazione delicata che l’Afghanistan sta vivendo da quando i talebani hanno preso il potere.
Presente sul territorio afghano, con sede a Kabul, dal 2003 con il progetto Jamila, Pangea Onlus ha rivolto il suo aiuto alle donne più povere, le vedove, le orfane, quelle che non hanno avuto nessuna possibilità di accedere all’istruzione, offrendo dei micro crediti che le rendessero autonome nella creazione di attività che potessero sostenerle e soprattutto dare loro la possibilità di affermarsi.
Nelle ultime settimane, però, il progetto ha dovuto subire dei cambiamenti. Portare in salvo le donne, in primis le volontarie afghane che si occupavano dell’accoglienza delle altre connazionali e dei loro bambini. Al momento il progetto di Pangea Onlus è in pericolo in Afghanistan, poiché i talebani non vedono di buon occhio la fondazione, che non è in alcun modo utile alla loro politica e ideologia, ma è concentrata solo sull’aiuto alle donne.
Donne che hanno perso il diritto di avere una voce e un volto, che sono costrette a nascondere titoli di studio e rinunciare al lavoro, diritto per cui si è tanto combattuto negli anni, prigioniere in un Paese in cui ormai nessuna donna, neanche una, è più al sicuro.