E’ in corso in questi mesi il nuovo riordino delle frequenze televisive volte a liberare definitivamente la banda dei 700MHz (quella che è stata destinata al 5G).. Un cambio delle frequenze che non avviene contemporaneamente per tutti i canali ricevibili in una certa zona, ma gradualmente di giorno in giorno. Quando accendiamo la tv e nello schermo appare lo spostamento di un canale bisognerà forzare operando una risintonizzazione automatica dei canali seguendo le modalità previste (automaticamente cliccando il canale da disintonizzare o entrando nel menu del televisore e impostando “sintonizzazione automatica dei canali”). Il processo della risontonizzazione dei canali è iniziato il 3 gennaio scorso si concluderà il 30 giugno secondo un calendario regione per regione.
Il calendario regione per regione
Mentre la Sardegna ha concluso il riassestamento delle frequenze ( partito il 15 novembre dell’anno scorso e concluso il 4 gennaio) tutte le altre regioni sono coinvolte in questi mesi al cambio delle frequenze, da qui al 30 giugno.
- Fino al 9 marzo 2022 sono interessate alla riorganizzazione delle frequenze la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia (con esclusione della provincia di Mantova) e le province di Piacenza, Trento e Bolzano.
- Entro la data del 14 marzo tocca a Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna.
- Dal 1 marzo al 15 maggio è la volta di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche.
- Dal 1 maggio al 30 giugno Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.
Verso il DVB-T2
Con il riassetto delle frequenze nelle varie regioni e la conseguente risintonizzazione dei canali sul televisore, questa fase dovrebbe portare alla migrazione definitiva al nuovo standard tv, prevista a gennaio 2023 con il passaggio alle trasmissioni con codifica DVB-T2. Occorrerà possedere un televisore con questo sistema di codifica o un decoder esterno. Per capire se si possiede un televisore in grado di ricevere i canali anche dopo gennaio 2023, si può già ora eseguire il test dei canali 100 e 200: se sintonizzandosi su questi due canali non si visualizza la scritta “Test HEVC Main10”, si potrà continuare a usare un televisore (purché HD) solo fino a gennaio 2023 (salvo altri spostamenti di data in questa road map). Alcuni modelli di televisori ovvero quelli più vecchi (acquistati indicativamente prima del 2010) e non in grado di ricevere i canali in alta definizione potrebbero non riuscire a vedere più alcun canale. Per chi ha un televisore perfettamente funzionante (che non vuole cambiare) ma non in grado di ricevere le trasmissioni in HD, sarà necessario acquistare un decoder.
Bonus TV o decoder
Un decreto legge del ministero dello Sviluppo Economico pubblicato in Gazzetta ufficiale,ha previsto un bonus fino a 30 euro per acquistare un decoder o comprarne un nuovo televisoree in grado di supportare il nuovo standard DVB-T2
Per accedere all’incentivo, le famiglie con reddito Isee fino a 20 mila euro dovranno scaricare un apposito modulo disponibile sul sito del MISE attraverso il quale autocertificheranno di avere diritto al contributo.
Chi non può avvalersi del certificato Isee, può godere di uno sconto del 20% per comprare un apparecchio compatibile con il nuovo digitale terrestre se rottama un televisore venduto prima del 2018.