L’evento si è tenuto online e tantissime donne hanno potuto condividere la propria esperienza, le proprie idee, con momenti di formazione e confronto. L’evento doveva svolgersi nel 2020, ma è stato rinviato al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria.
Federica Maltese, presidente del Comitato organizzatore del Non Profit Women Camp, spiega “Sentivamo il bisogno di un evento come questo e i dati lo dimostrano: il 75% dei fundraiser in Italia è donna, ma solo tre su dieci hanno accesso a ruoli manageriali. Il nostro ruolo è sempre più importante nella comunicazione e nella filantropia, eppure è evidente che molto resta ancora da fare in termini di disparità salariale, “soffitto di cristallo” e presenza nei board”.
Così 28 relatrici, 20 ore di lavoro, tra molti workshop e 200 iscrizioni, hanno promosso e premiato nei tre giorni di lavoro, l’operato di molte donne, professioniste e volontarie votate alla realtà del non profit, che hanno dedicato le proprie conoscenze all’arricchimento di quante, interessate e inserite nella medesima realtà, hanno partecipato.
È avvenuto pochi giorni prima dell’8 Marzo, giornata dedicata al ricordo delle conquiste sociali e politiche raggiunte dalle donne, ma anche monito rispetto alle discriminazioni, alle violenze che tutt’oggi le donne subiscono nel mondo, e non meno in Italia, dove, dietro una facciata di progressismo e riconoscimento del valore delle donne, ancora molte di esse subiscono violenze, vengono uccise da uomini spesso proprio per la “colpa” di voler essere indipendenti. Ancora oggi, in Italia e nel mondo alle donne non viene riconosciuto lo stesso valore economico che viene destinato agli uomini per gli stessi lavori, e ancora vengono giudicate per l’abbigliamento, più apprezzate per la bellezza che non per le capacità.
È per questo che un evento come il Non Profit Women Camp, che valorizza il lavoro femminile, dà un forte segnale, che dovrebbe essere ripetuto il più possibile, perché diventi un insegnamento per gli uomini, sia per le donne stesse, spesso sminuite e quindi poco propense a credere in se stesse e nell’importanza del proprio lavoro.
Proprio a questo proposito, Federica Maltese afferma: “Negli anni qualche iniziativa c’è stata, ma nulla che fosse in grado di riunire professionalità diverse e di esser davvero motore di cambiamento. Ecco perché è nato il Non Profit Women Camp”.
L’evento è stato molto ricco. Si sono tenuti i workshop pratici. Piccoli gruppi di donne che interagendo tra loro, hanno condiviso esperienze o potuto chiedere a chi ne sapesse di più, come comportarsi davanti a situazioni problematiche.
Sono stati toccati moltissimi punti fondamentali, dal femminismo agli stereotipi di genere presenti anche nel mondo del terzo settore; dall’uso delle community come Facebook, delineando le caratteristiche più utili a promuovere il terzo settore, al ruolo che le donne hanno avuto nella trasformazione digitale del non profit in quest’anno di distanze fisiche, ma non emotive. Ancora, la premiazione di donne, inserite o meno nel mondo del non profit che nel 2020 e nel 2021 hanno avuto un ruolo importante di ispirazione e stimolo per coloro che ci lavorano. Con la partecipazione dell’On. Boldrini e la premiazione di Chiara Ferragni e Cristina Fogazzi (l’Estetista Cinica), che hanno ispirato energia e speranza per pensare al futuro.
Per questo l’evento si è chiuso con una masterclass, centrata sul tema del “cambiamento”, per capire l’importanza di anticiparlo e favorirlo non subendolo, con l’intervento di Francesca Folda, per 20 anni giornalista dell’Ansa e attualmente direttrice Global Communications di Amani Institute, una scuola di formazione superiore con sedi in Kenya, India e Brasile rivolta a professionisti e organizzazioni di tutto il mondo che vogliono creare impatto sociale.