Musica

MINA, LA VOCE DEL SILENZIO E DEL RISVEGLIO

A Torino un convegno sulla cantante che più di altri ha influito nella cultura italiana.

Può la voce umana liberarsi dai vincoli socioculturali della personalità e diventare essa stessa un modello di sviluppo di nuove e svariate identità linguistiche? 

Tutto ciò è naturale, più che possibile, specie se la voce di cui si parla è quella di Mina. L’arte della cosiddetta “tigre” di Cremona sarà protagonista nell’ambito del Convegno internazionale Mina, la voce del silenzio. L’evento, in programma il 25 e il 26 marzo, è stato organizzato dall’Università di Torino, in streaming sui canali web dell’Ateneo, in occasione dell’81° compleanno della grande artista.

Bel canto e decostruttivismo modulare; una sapiente multiformità stilistica, unita a un virtuosismo polifonico che unisce ricerca e curiosità, la rivoluzione musicale apportata da Mina nella musica leggera italiana, continua a essere unica e singolare poiché, oltre ad aver attraversato inerme gli ultimi sessant’anni della nostra storia nazionale, rappresenta un punto di svolta unica nell’intero panorama della Popular Music. 

Un percorso artistico che parte dal Musichiere e dai primi musicarelli tra il 1959 e il 1960,  per incrociare l’evoluzione della cultura nazional-popolare, attraversando i programmi di prima serata e il Festival di Sanremo, fino alla sua istintuale conclusione quando nel 1978 diede l’addio alle scene, assieme a colui che è considerato l’altra metà artistica di Mina; Lucio Battisti.

Probabilmente il contesto socioculturale ha fatto sì che ci si concentrasse maggiormente sul fenomeno “Mina” come icona pop, emblema di una televisione raffinata ed elegante, ma non adeguatamente alla cantante, artista, pioniera di un modello musicale più sofisticato, capace di porsi, al tempo stesso, un modello femminile di imprenditoria, di femminilità sensibile e di opinion leader.

(da: wikipedia.com)

Questo perché, nel suo particolare rapporto con i mezzi di comunicazione, Mina si pone come esempio unico nel suo genere e luogo di osservazione generale sui fenomeni culturali della società e della cultura italiana del ‘900.

Tra i promotori del convegno, oltre al DAMS di Torino e la collaborazione dell’Università degli Studi di Genova, compare il CRAD (Centro di Ricerca Attore e Divismo), Sylvia Scarlett Gender Media Lab dell’Università di Torino, l’Université de Picardie Jules Verne, il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Parteciperanno anche la IASPM italiana e il Portale della canzone italiana, con la partecipazione di studiosi da tutta Italia e relatori internazionali di storia del cinema e della musica da Regno Unito, Australia e Francia e, per terminare, due ospiti di rilievo: Ivano Fossati, che racconterà il percorso del suo lavoro con Mina e il produttore Massimiliano Pani, figlio della cantante e principale collaboratore dagli anni Ottanta a oggi.

I singoli appuntamenti verranno intervallati da alcuni panel con interventi preregistrati e persino quattro tavole rotonde dal vivo e trasmesse su UnitoMedia e sul canale Facebook del CRAD. 

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