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Medicina

Medicina tra arte, scienza e design

Fino al 31 agosto in Cina in mostra il talento e la genialità degli scienziati italiani nell’ambito della rassegna “Italia bellezza della conoscenza”.

“La tradizione scientifica italiana trae la sua forza proprio dalla cornice olistica e unitaria della sua cultura Gli scienziati italiani ricorrono anche alla inventiva e alla fantasia che non è di origine genetica, bensì culturale. La mostra si articola attraverso 5 sezioni tematiche: salute, spazio, alimentazione, patrimonio culturale e ambiente. Nella sezione Salute, ad esempio, ci concentriamo su alcuni elementi del benessere in Italia esplorando aree come l’invecchiamento sano e la Dieta Mediterranea, a questo fa sponda la bio-robotica e alcuni esempi di produzione 4.0. con oggetti altamente flessibili e personalizzabili”. Così Carla Giusti, responsabile dell’area espositiva di Città della Scienza di Napoli, che ci spiega quali siano gli argomenti principali della kermesse denominata “Italia bellezza della conoscenza” in mostra fino al 31 agosto al Guangdong Science Center, il più grande museo scientifico al mondo, che si trova in Cina. Design bio-ispirato e processi di fabbricazione digitale per rappresentare, illustrare e per molti versi anticipare i prossimi scenari della medicina. Tra le “bellezze della conoscenza” ci sarà anche “Human Body on Chip”, l’installazione creata da Città della Scienza in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia – Centro di Ricerca Interdipartimentale sui Biomateriali (IIT@CRIB) per l’esposizione “Bio-materiali per il corpo umano” del museo interattivo Corporea, ora in tour nell’ambito della mostra itinerante “Italia bellezza della conoscenza”, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e realizzata dal Cnr – Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con Fondazione IDIS  Città della Scienza di Napoli, coordinatore, il Museo Galileo di Firenze, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e il  Museo delle Scienze di Trento.

(da: ufficio comunicazione Casa Cina)

“Nelle collaborazioni tra l’Hybrid Design Lab dell’Università Vanvitelli e il FabLab di Città della Scienza – spiega Carla Langella, responsabile del Hybrid Design Lab – sperimentiamo un approccio progettuale ibrido che integra design, scienza e tecnologie digitali, che si rivela particolarmente adatto ad affrontare progetti biomedicali che devono interfacciarsi con le caratteristiche fisiche e fisiologiche delle persone e, dunque, con le complessità e specificità di ogni individuo. Il design biomimetico, che si ispira alla natura per trovare soluzioni più adatte alla complessità dei problemi progettuali contemporanei, trae grandi vantaggi dall’impiego di strumenti di modellazione digitale e parametrica associati alle tecnologie di fabbricazione digitale per aderire alle stringenti esigenze di personalizzazione della medicina”. Gli organi e i tessuti sviluppati attraverso l’utilizzo di materiali di sintesi e la stampa 3D riescono a simulare le funzioni degli organi e dei tessuti “reali” e, per questo, rappresentano dei modelli significativi per la sperimentazione in medicina. Questa tipologia di piattaforme può essere usata per predire la tossicità di un principio attivo farmacologico o di un vaccino in maniera più veloce, economica ed efficace dei metodi attualmente utilizzati. Un aspetto molto importante di questo filone di ricerca è dato dal fatto che tali dispositivi biomedici permettono di aggirare la sperimentazione di nuovi farmaci su cavie animali.

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