Lo scatto del volontariato e la lentezza della burocrazia
Uniti come non mai contro il medesimo nemico, invisibile, subdolo, balzato nelle nostre vite in maniera improvvisa. Siamo qui, in guerra, c’è da agire, restando a casa, noi singoli possiamo far solo questo.
Ma c’è di più, molto di più: la bellezza che allevia il dolore, la prontezza che fronteggia il contagio, la voglia di vivere contro la paura di morire. C’è uno Stato impreparato, proprio come tutti noi, hai voglia a parlare di come esso debba, proprio in situazioni di emergenza, prendersi carico delle istanze dei cittadini..
C’è uno spauracchio grande come una casa, una B enorme che sommerge tutto, c’è la Burocrazia che impalla tutto. Pensi che di fronte a tanto dolore si possa tralasciare un po’ di formalità, che si possa snellire qualche procedura e mentre lo fai assisti allo scatto del Volontariato.
Lo Stato si muove con i piedi della mente, il Volontariato si muove con i piedi del cuore. Non fa calcoli, è già là a soccorrere il malato, a dare cibo all’affamato, a coprire l’infreddolito. Ha una V grande ma non grande quanto la B della Burocrazia, non ha bisogno di celebrazioni, agisce nell’ombra ma smuove macigni, è un connubio di sorriso, sentimento e speditezza.
Colma i vuoti del corpo e dell’anima, tampona le falle dello Stato che prova in tutti i modi di mettersi al passo. Il Volontariato ha sempre il motore caldo, è efficiente durante tutti i periodi dell’anno e non solo nelle emergenze, arriva prima perché abituato, preparato, allenato.
Dietro le quinte vede muoversi persone prima che professionisti, gente che non bada al denaro ma alla sostanza, fa le cose per bene perché mossa da una missione più grande, il folle sogno di rendere il posto un po’ più bello e un po’ più vero.
Un elisir di lunga vita perché ci si fa del bene tutti. Volontariato prescinde dai nomi, che sia Protezione Civile, X, Y, poco cambia, è un sistema aperto a tutti, ai singoli come alle associazioni, a chi divide un tozzo di pane col vicino ma anche a chi vuole imparare ad essere un po’ più felice.