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Libri e social: intervista alla blogger culturale Giulia Ciarapica

Con l’allentamento delle misure restrittive le librerie riaprono e i lettori tirano un sospiro di sollievo.

Si ritorna a parlare dell’importanza dell’oggetto libro e del suo essere, specialmente in questo periodo di quarantena, un bene di prima necessità. Ma si torna anche a parlare di book influencer; i singolari guru che durante il lockdown hanno continuato a suggerire titoli, a recensire opere e a condividere virtualmente il piacere della lettura. 

Mai come in questo periodo gli ‘influenzatori letterari’ hanno avuto un ruolo fondamentale per i lettori accaniti costretti in casa con una pila di libri letti e riletti.

Ciononostante, il lavoro del bookstagrammer o del bookblogger continua a essere troppo spesso criticato, svalutato. E questo accade perché non si riesce ancora a capire fino in fondo l’utilità, l’efficacia e l’importanza del connubio letteratura-social.

Abbiamo cercato, quindi, di sondare il ruolo di questi professionisti insieme alla blogger fermana Giulia Ciarapica
Da sempre grande divoratrice di libri e laureata in filologia moderna presso l’Università degli Studi di Macerata, Giulia ha subito capito che la sua strada era fatta di parole e racconti. Una strada diventata virtuale quando nel 2014 decide di aprire il suo blog omonimo per narrare libri e storie. Oggi è una delle influencer culturali più seguite di sempre e anche collaboratrice de Il Messaggero e de Il Foglio

(Intervista a Giulia)

In questa breve intervista ci racconta come nasce la passione per la scrittura e quella per la lettura ma, soprattutto, come è riuscita a trasformarla in una vera occupazione da svolgere online. 

Ci presenta il blog, sede del suo lavoro, e ci spiega bene cosa vuol dire essere un book influencer, regalando anche qualche prezioso consiglio a tutti quelli che hanno deciso di intraprendere questa particolare professione. 

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