Libri

Librerie indipendenti: un mondo di tesori culturali e precarietà

Quello delle librerie indipendenti è un mondo che non guarda solo alle esigenze delle attività imprenditoriali, ma anche alla passione per i libri. Offrono tesori culturali, tuttavia sono vittime della precarietà.

Per capire meglio il fenomeno, il libraio Gianluca ci apre le porte della libreria Equi Libri a Roma, quartiere San Lorenzo. Nel suo mondo strabordante di libri, svela ogni segreto.   

Prima si chiarisce la differenza tra librerie legate alle aziende editoriali e le indipendenti. Le prime presentano libri connessi a esigenze commerciali, le seconde hanno libri usati e fuori commercio. Spesso sono rarità donate dalla gente. Talora, come nel caso di Equi Libri, la famiglia di un defunto vuole liberare una casa. “Di solito – scherza Gianluca –arriviamo dopo il carro funebre!”. Scopo principale: salvare tutti i libri. La merce si seleziona attentamente: i libri rari vanno sugli scaffali, i meno rari in offerta e gli invenduti nei mercatini dell’usato. 

Un lavoro nobile e poco redditizio.“Questo lavoro è una scelta di povertà”– dice Gianluca – “Per sopravvivere facciamo anche mercatini ed eventi”. Le minacce principali? Le grandi distribuzioni e internet. 

(da: pixabay.com)

Il librario è come un piccolo artigiano che offre un prodotto unico, ma viene messo da parte dagli interessi economici legati alle grandi distribuzioni, mentre internet piega un mestiere fatto di competenza. Tutti possono vendere libri online, ma spesso sono sottostimati. Inoltre si spezza quel clima di incontri e scambi culturali tipico delle librerie. Molti librai si adeguano alla vendita online, altri vedono l’attività scemare. Ma Gianluca resiste e rimane aperto perché la libreria indipendente è luogo di passione e cultura e lo confermano i clienti che si perdono nel suo mondo strabordante di libri per cercare, leggere e parlare con il libraio.

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