Libreria Puntoacapo: libro, bene necessario anche durante il coronavirus
Tante le attività chiuse per frenare il Covid-19. Molti accusano il colpo, altri trovano soluzioni alternative come i proprietari di una libreria di Pisogne (Brescia) che lanciano una semplice iniziativa per far circolare un bene prezioso, il libro.
Di seguito l’intervista ad Andrea Musati, della Libreria Puntoacapo.
I pensieri continuano a ingarbugliarsi. Registriamo un fermo confuso di attività produttive che non sono indispensabili, registriamo stringenti limitazioni personali. Tutte misure che hanno poco a che fare con la prevenzione e la consapevolezza di quello che succede e molto con l’oggetto di limitazioni vere che fatichiamo sempre più a tollerare.
Racconta l’iniziativa
L’intento è quello di coinvolgere altre realtà, di lanciare una chiamata. Studiando il decreto ci siamo resi conto che un piccolo spazio di manovra era possibile e abbiamo deciso di continuare a consegnare libri anche a chi è distante.
Perché questa proposta?
Perché crediamo davvero che il libro, la letteratura, la saggistica in questo momento siano un bene necessario.
Come si realizza?
In modo semplice. Nessuno ci vieta di spedire libri e abbiamo deciso di appoggiarci al canale delle poste, più lento ma più tutelato, più in linea con il nostro pensiero.
Per quanto riguarda l’aspetto economico?
Abbiamo deciso di vendere libri a prezzo di costo, di non guadagnare da questa cosa perché si considera la cultura davvero necessaria. Abbiamo segnalato che alcuni dei nostri amici avrebbero rifiutato questa logica, abbiamo segnalato che ci sarebbe piaciuto devolvere questi soldi agli ospedali e anche alle biblioteche che hanno subìto negli anni tagli pesantissimi.
Quanto è importante l’oggetto libro in questo periodo?
È fondamentale perché sono ormai gli unici strumenti di viaggio, di riflessione ed evasione.