Leggere al tempo dei social. La Interactive Literature e il rehab della “generazione 3 minuti”
La lettura è fondamentale per la vita dell’uomo. Leggere arricchisce la mente e lo spirito, migliora le persone sotto vari punti di vista: intellettivo, sociale e morale
Oggi questa pratica è sempre più accantonata. L’ultimo rapporto
dell’Istat parla chiaro: il numero di lettori è sempre in calo, passati dal
42,0% nel 2015 al 40,5% nel 2016. Significa 23 milioni di persone che
dichiarano di aver letto un libro in 12 mesi.
Urge, dunque, un ritorno alla lettura, specie tra i giovani.
Sono loro i soggetti più a rischio e questo perché Internet ha plasmato la
generazione 3 minuti. Con i social media, infatti, si creano contenuti che
richiedono pochi minuti per essere letti. Abbiamo così, ragazzi non più
abituati a leggere testi lunghi e con difficoltà a trovare libri adatti alle
loro esigenze. Cosa fare per aiutarli? Pensare a nuove soluzioni in grado di
creare un ponte per unire la letteratura ai nuovi mezzi di comunicazione. Una
specie di rehabdigitale per riabilitare i ragazzi alla lettura,
per farli avvicinare ai messaggi dei testi letterari, fino a essere invogliati,
pian piano, a entrare in contatto con dei libri veri e propri. Non dobbiamo abiurare i social media che tanta presa hanno sui
giovani e che consentono di essere sempre informati. Sarebbe necessario
riuscire a carpirne le caratteristiche e applicarle alla lettura per renderla
più attraente.
Qui entra in gioco l’interactive literature. I social sono famosi perché consentono di interagire con gli utenti e i loro contenuti. In questo senso si dovrebbe rendere la lettura multimediale e interattiva, permettendo ai giovani di conoscere i testi e condividerli. A tal proposito si cercherà di suggerire in questa rubrica vari modelli di lettura interattiva: Silent Book Digitali, Graphic Literature e Book Influencers.