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Moda

Le passerelle della moda artigiana

Le passerelle della moda si aprono anche per gli artigiani, come avviene in “Creazioni moda artigiana”, un evento avviatosi nel 2013 e portato avanti per diverse edizioni fino ad oggi da Associazione culturale ed artistica Iperbole ed Eventi Doc di Myriam Vallegra

La semplicità si veste d’artigianato

Le passerelle della moda si aprono anche per gli artigiani, come avviene in “Creazioni moda artigiana”, un evento avviatosi nel 2013 e portato avanti per diverse edizioni fino ad oggi da Associazione culturale ed artistica Iperbole ed Eventi Doc di Myriam Vallegra: un esempio per comprendere la figura dello stilista proveniente dal mondo dell’artigianato artistico di qualità made in Italy che non ha nulla da invidiare agli stilisti più conosciuti dell’alta moda, anzi proprio gli stilisti più noti sono nati e cresciuti nel mondo dell’artigianato e poi da piccole imprese artigiane di sartoria si sono man mano trasformate in grandi colossi industriali. I modelli sfilano indossati da donne semplici poiché gli abiti devono poter andare bene a tutti, non solo alle modelle. «Il nome di questa manifestazione nasce dal fatto che si vogliono promuovere produttori del settore moda che va dall’abbigliamento all’accessorio come le borse, le scarpe, i gioielli, i bijoux, le sciarpe e i cappelli. – racconta la dott.ssa Myriam Vallegra, promotrice dell’evento – C’è tanta fantasia in questo settore; l’artigianato artistico è molto vario… si vogliono mettere in mostra in questi eventi le piccole realtà, i piccoli produttori che hanno bisogno di essere promossi per essere conosciuti. A differenza dei grossi marchi di moda che hanno grandi budget a disposizione per la pubblicità, queste realtà non hanno le medesime risorse». Se ci ponessimo la domanda: “Com’è cambiato l’artigianato nel corso del tempo?” La risposta la ritroveremmo nelle mete alle quali la ricerca stessa è arrivata. «Prima l’artigianato puntava sulle capacità degli anziani che rimanevano legati alle linee tipiche del sistema moda, oggi la ricerca è cambiata e sta prendendo una strada nuova; – sostiene Maria Luisa Zappi, scenografa e costumista teatrale, che è stata oltre che artigiana per molti anni anche presidente della Confartigianato delle donne artistiche – anche le strade vecchie si possono prendere in considerazione, ma se si ritrova un effetto nuovo».

Dietro i riflettori della passerella

Abito di Daniela De Filippi

Voce agli stilisti

Ciò che è stato detto in ultimo è il caso, per esempio, dei modelli realizzati all’uncinetto ed anche per quelli messi a punto con materiali di riciclo, parlando d’innovazione. Fino a poco tempo fa si pensava che i lavori all’uncinetto fossero appropriati solo per i bambini o gli anziani, invece essi sono vita, moda d’oggi. Daniela De Filippi, che si destreggia in questa tecnica svela: «Propongo capi per ogni stagione realizzati completamente a mano con il solo ausilio di un uncinetto o aghi da maglia: voglio portare le persone a capire che l’uncinetto non deve essere usato solo per realizzare vetusti centrini o copri-letti ma anche abiti e accessori attuali da utilizzare in ogni occasione». Paolo Falco che invece ha scelto di adoperare per le sue borse e collane solo materiali di riciclo come camere d’aria o copertoni di bicicletta, d’auto e persino di trattori rivela quale sia la tipologia della sua clientela: «una donna di cultura e benestante in grado di comprendere i valori dell’ecochic, del riciclo creativo e dell’’ecofashion».

Abito di Daniela de Filippi

In mostra anche le creazioni di Paolo Grillo che propone «capi da rivoltare e mescolare, da non stancarsi mai d’indossare, dalle linee versatili, dai motivi geometrici, dai colori vivaci. – come spiega lo stilista – Il marchio Grillo nasce da una ricerca di sintonia tra materiali, colori e la percezione di essi, dalla volontà di produrre una linea in armonia con il corpo di chi la indossa, che prima di tutto cerca di far valere la qualità».

Creazioni di Paolo Grillo

In ultimo come non notare i capi stra-coloratissimi e di fantasia di Aurora D’Arienzo che rispecchiano la napoletanità che la contraddistingue o… quelli da favola di Salvatore D’Alessandria di Fairy, il quale per lo studio preliminare e la conseguente realizzazione del capo trova le ispirazioni nel: «Mondo Fantasy, soprattutto nel mondo magico delle Fate, dove si nasconde la forza interiore e l’eleganza attiva che una donna porta in sé».

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