I moventi possono essere molteplici: la fretta di andare a lavorare, l’uso del cellulare mentre si guida, la stanchezza o la superficialità e, difatti il comunicato stampa pubblicato dall’Istat afferma: “Analizzando i dati Istat si possono rilevare che tra morti e feriti nel periodo di giugno 2018, nel territorio alessandrino, sono stati 211 (162 causati dallo scontro di veicoli, 12 tra veicolo e pedone e 37 veicolo isolato)” mentre nel periodo di luglio – sempre dell’anno scorso – sono stati 232 individui. La causa primaria rilevata è la distrazione alla guida, segue il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. Dai dati si può stimare che le morti sono diminuite rispetto al 2017 , ma sono maggiori gli incidenti su autostrade: da 296 nel 2017 a 327 nel 2018, +10,5%, questo dato rilevato include anche il crollo del Ponte Morandi, 14 agosto del 2018; incidente che causò 43 vittime. Sicuramente questo argomento è stato ripreso più volte, ma questo non sembra bastare. È proprio la tecnologia che può essere di aiuto per adottare soluzioni nel contenere il più possibile questi eventi mortali.
Certo, la tecnologia è una “lama a doppio taglio”, ma se usata bene, può essere davvero uno strumento potente per prevenire incidenti di qualsiasi natura; anche stradale. Il cellulare ad esempio, come detto in precedenza è fonte di distrazione alla guida, ma come ogni cosa, è il modo in cui lo si usa a renderlo pericoloso, o al contrario utile. Sono state create delle app che rientrano nella categoria “Car Mode”: programmi che permettono di non distrarsi alla guida. Tra queste vi è “Guida&Basta”, app resa disponibile da Anas (Gruppo FS Italiane) nel 2016 per la sicurezza alla guida. Il programma permette di disattivare notifiche, avvisi di messaggi e chiamate per tutto il tragitto in auto e questo permetterebbe quindi al conducente di non distrarsi. Anche l’auto può essere sia utile, sia pericolosa. Il tutto risiede nel modo in cui il conducente ne fa uso; nulla è davvero pericoloso e nulla è davvero innocuo.