Connect with us

Arte

La storia della collezione dell’autore di “L’arte di comprare l’arte”

Come se si percorressero le stanze di un museo di arte moderna e contemporanea, entrare nella casa di un collezionista di lunga data come lo è A. C., che compone la sua raccolta di opere da trent’anni, significa farsi condurre alla comprensione di capitoli fondamentali della Storia dell’arte.

«Per quel che mi riguarda io sono nato a metà del XX secolo e pertanto amo di conseguenza l’arte del tempo in cui sono vissuto. Lo stesso dicasi per la musica, la moda, i giochi e la letteratura. – racconta A. C. – Il gusto non può sfuggire al suo tempo.» La sua meticolosa raccolta ebbe inizio dopo essersi lasciato suggestionare nel 1990 dalla mostra “Da Van Gogh a Picasso, da Kandinsky a Pollock”, tenutasi a Palazzo Grassi nella quale vennero esposte le opere di proprietà della famiglia Guggenheim. Fu davvero un evento propiziatorio, ai fini dell’esito attuale della “storia della sua collezione”, che lo coinvolse da quel momento ad interessarsi al mondo dell’arte a trecentosessanta gradi, spingendolo a frequentare musei, gallerie, fiere, a partecipare alle aste, a leggere riviste e libri sull’argomento fino all’acquisto di opere d’arte: i primi passi nel tentativo di eguagliare i Guggenheim.

Anche se la sua impresa peccò inizialmente di errori di valutazione, in seguito grazie alle esperienze sul campo, all’ampliamento delle sue conoscenze, alle televendite, A. C. riuscì a formare il suo gusto, indirizzandosi verso lavori firmati da artisti storicizzati e a formulare un metodo matematico d’acquisto, che poi scrisse nel suo testo “L’arte di comprare l’arte”, in grado di evitare ulteriori sbagli e pianificare il futuro. Questi sono gli antecedenti che gli hanno permesso di formare una collezione così ben strutturata come quella che oggi risiede nella sua abitazione dove compaiono opere tradizionali, astratte, cinetiche, concettuali e contemporanee. Tra non molto sul suo nuovo testo intitolato “La storia di una piccola ma ambiziosa collezione d’arte” si potranno leggere i dettagli e gli approfondimenti. «Prima di tutto il lavoro in valutazione deve piacermi esteticamente. Non lo guardo solo con gli occhi ma soprattutto con la mente. Adoro le opere rare e non inflazionate. – spiega l’autore – Amo gli artisti sofisticati e intellettuali, talvolta poco conosciuti alla massa e saltuariamente anche agli addetti ai lavori… Chi dice che si può collezionare senza soldi mente, almeno se si vogliono introdurre dei nomi di spicco… Ogni “tasca” produce il livello collezionistico che può. Ogni collezione a mio parere è meritevole d’attenzione perché raccolta con passione, sforzi, studi e analisi».

ISCRIVITI
ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Post di tendenza

Articoli recenti

Facebook

Connect
Newsletter