Anche le case e le città, ad esempio, sono fatte di linee dritte e Pavia non fa certo eccezione. In questa città, la linea dritta più bella di tutte è forse Corso Garibaldi.
Su questa linea si può incontrare un punto che è la bottega di libri e oggetti antichi di Andrea Iucu. In questo negozio si trovano giocattoli rotti, oggetti di vario genere ma soprattutto libri stampati in tempi in cui le copertine erano proprio copertine. E’ come una stanza che si apre sul corso.
Ci sono anche alcuni oggetti che Iucu probabilmente non venderebbe mai poiché questa bottega è una vera e propria estensione di casa sua, con tanto di scaffali, mobili e sedie. Iucu non compra né vende su internet; costruisce giorno dopo giorno la sua biblioteca senza fabbricarsi sopra le aspettative della clientela. Forte di una rete di relazioni in costante movimento, valorizza lo scambio diretto con librai e venditori privati.
Si può pensare che il rifugio nel vintage sia il frutto malconcio e scalcagnato dell’era digitale; l’altra faccia dell’attaccamento agli oggetti. Alcune cose, però, portano a pensare, altre pensano per te. L’intelligenza della meccanica era se non altro avanti rispetto all’arretrata intelligenza artificiale del gelido e nervoso ipercontemporaneismo. Che non è un pensiero ma sempre più un grido troglodita di emotività mal gestite.
Dalla libreria è passato anche Mino Milani, che ha condiviso con Iucu l’esperienza da giurato nel recente concorso pavese di illustrazione “Siro Comics”, un festival che ha fatto convergere nella bellissima Piazzetta San Marino di Pavia autori e illustratori con laboratori e incontri. Per la cronaca, il Siro d’oro è stato assegnato alla giovane illustratrice Caterina Baldaro.
Anche qui non è certo mancata la pulsione vintage, felicemente rappresentata da occhiali “steampunk” e vestiario anni 70, in una festa corale e allegra che ha dato vitalità alla città di Pavia.