Obiettivo primario di tale piano consiste nell’ampliare l’esperienza educativa e sociale degli studenti offrendo un supporto alle famiglie nel periodo di sospensione estiva delle lezioni e conferendo uniformità alla tendenza europea che coniuga l’integrazione della politica educativa con le esigenze del welfare sociale.
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Una scuola che sia sempre più un luogo aperto. Parte integrante della comunità per tutto l’anno, realizzando attività di aggregazione e formazione soprattutto per i bambini e i ragazzi che, in estate, non possono contare su altre esperienze di arricchimento personale e di crescita a causa delle esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari>>.
Unitamente al decreto, alle istituzioni scolastiche, è pervenuta una nota ministeriale con cui si precisa che, nell’ambito della loro autonomia organizzativa, potranno arricchire l’offerta del Piano Estate, singolarmente, o, in rete tra loro, grazie alle alleanze con gli enti locali, le associazioni sportive e di volontariato, le organizzazioni del terzo settore e le famiglie stesse.
Tutte le attività che ogni istituzione scolastica prevederà di svolgere attraverso il Piano Estate potranno essere gestite dagli stessi istituti, oppure potranno essere organizzate da enti esterni che, in ogni caso, si serviranno dei locali scolastici.
Oltre al finanziamento ministeriale ulteriori fondi potranno essere reperiti dalle scuole utilizzando sia la quota PNRR per il contrasto alla dispersione e il superamento dei divari scolastici, sia il contributo assegnato per azioni di potenziamento delle competenze Stem a loro assegnato.
Sicuramente il Piano Estate si delinea come un progetto utilissimo per le famiglie, ma, contemporaneamente, altamente arricchente per i bambini, i quali anche nel periodo di sospensione delle attività didattiche potranno fruire di percorsi formativi che favoriranno il loro sviluppo psico-socioaffettivo e contribuiranno al potenziamento dei loro talenti.