Politica
La militarizzazione del Medioriente
Usa inviano nuove truppe nella regione per fronteggiare la presunta minaccia iraniana, ma Teheran è realmente un pericolo per gli equilibri dell’area e del mondo?
Usa inviano nuove truppe nella regione per fronteggiare la presunta minaccia iraniana, ma Teheran è realmente un pericolo per gli equilibri dell’area e del mondo?
L’Iran continua a essere dipinto come nemico globale, in particolare ostile a Israele e agli Stati Uniti. Donald Trump ha favorito l’amico premier Benjamin Netanyahu, spostando l’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemmee riconoscendogli la sovranità sulle Alture del Golan appartenenti alla Siria, alleata del Paese degli Ayatollah. Quest’ultimo è stato accusato, dalla Casa Biancainsieme ai governi di Riyad e di Abu Dhabi, di essere l’autore dei recenti sabotaggi contro le petroliere degli Emirati Arabi Uniti e dell’Arabia Saudita, in risposta all’impegno di entrambe le nazioni nella lotta contro gli Houti (gruppi appoggiati dalle milizie filo iraniane) nello Yemen.
Iran dietro attacco ad ambasciata Usa in Iraq? La Sala Ovale d’oltreoceano non ha escluso anche che Teheranabbia originato gli ultimi lanci di razzi, che non hanno causato vittime, nei confronti della struttura diplomatica di Washington a Baghdad. La decisione del Pentagonodi inviare ulteriori truppe nella regione, per fronteggiare la presunta minaccia rappresentata dalle autorità che amministrano il territorio dei Pasdaran, aumenta la percezione delle intenzioni bellicose americane. Il ritiro del tycoon finalizzato a compiacere lo Stato ebraico, dall’accordo internazionale sul nucleare del 2015, ha spinto la Repubblica Islamica a quadruplicare la produzione di uranio nel rispetto, tuttavia, dei vincoli stabiliti dall’intesa. La scelta, seppur legittima, viene percepita come una grave sfida, alla sicurezza regionale e mondiale, che potrebbe contrapporre persino le grandi potenze.
Il risiko regionale. Gli Usa proteggono Israele, mentre Russia e Cinasono schierate a favore di Iran e Siria. Ogni tentativo di destabilizzare Teheran e Damasco è dunque destinato a generare non solo una crisi energetica internazionale, a causa dei giacimenti di greggio nell’area, ma anche una guerra diretta tra coloro che decidono i destini del pianeta.