La voce concitata di Nando Martellini risuona ancora nelle nostre orecchie: “Palla al centro per Müller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile… è finito! Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo! “
I nostri Azzurri, leggendari eroi di quella mitica impresa, ci hanno incollati allo schermo nella calda serata dell’11 luglio 1982. Momenti di gioia e di orgoglio nazionale quando l’arbitro brasiliano Arnaldo César Coelho fischiò la fine della partita Italia-Germania Ovest valida per la finale del Campionato Mondiale di calcio svoltosi in Spagna.
Allo Stadio Santiago Bernabeu di Madrid è festa.
La festa continua nelle case degli italiani, nelle vie e nelle piazze. I ricordi e le emozioni di quella fantastica e gloriosa notte madrilena sono indelebili nella memoria e nei cuori.
La vittoria grande e memorabile ha cambiato il volto dell’Italia.
Alla vigilia del Mondiale ‘82, l’Italia viveva una profonda crisi economica, sociale e politica.
In quel momento, la Nazionale di calcio sembrava lo specchio del Paese.
Gli Azzurri e il Commissario Tecnico, Enzo Bearzot, venivano visti con diffidenza. Federazione, giornalisti e tifosi, tutti, contro la Nazionale.
Enzo Bearzot, fermo e deciso non si discostò dalle sue posizioni. Con i 22 calciatori convocati creò un ottimo lavoro di squadra, un gruppo affiatato, la chiave della vittoria.
Nel momento in cui ogni speranza sembrava svanita, il gruppo di Bearzot inizia a diventare più forte, tenace e affronta gli avversari.
Le reti decisive di Cabrini e Tardelli rovesciano l’Argentina del fuoriclasse Maradona, i tre gol di Rossi travolgono il Brasile di Falcao, squadra favorita del Mundial de España
e con una doppietta di Rossi, gli Azzurri superano la Polonia di Zbigniew Boniek. L’Italia si qualifica per la finalissima.
11 luglio 1982. L’Inno di Mameli apre il più bel capitolo di storia del calcio italiano.
l’Italia affronta la Germania Ovest di Rummenige. In Italia, tutti, anche i non tifosi, sono davanti alla televisione perché questo evento non è solo calcio, è soprattutto Storia.
I protagonisti di questa bellissima avventura sono coesi e hanno grinta. Rossi, Tardelli e Altobelli segnano i gol della vittoria. La gioia è immensa. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini si toglie la veste istituzionale e diventa uno di noi. La partita finisce 3 -1 per la Nazionale italiana. A Madrid e in Italia è festa.
Gli azzurri alzano la coppa di questo Mondiale e ci trasmettono un profondo insegnamento: si può eccellere anche in mezzo a grandi difficoltà.
L’avventura spagnola è Storia perché ha segnato per il Paese i primi passi verso un cambio di rotta, dopo i difficili Anni di Piombo, le stragi e i problemi economici e sociali.