Per comprendere il significato letterale della Pasqua occorre fare riferimento alle radici di questa festività religiosa: il termine deriva dall’aramaico pasha che ritroviamo nel vocabolo pascha della tradizione greca e latina e nella versione ebraica di pesah.
Ci sono essenzialmente due scuole di pensiero che interpretano tale espressione: secondo la prima e più diffusa Pasqua viene identificata in passare oltre. Il concetto del passaggio rimanderebbe per la tradizione ebraica all’attraversamento del deserto per giungere alla Terra Promessa, mentre nella tradizione cristiana il riferimento sarebbe alla Resurrezione di Cristo. Secondo questa interpretazione Pasqua significa passione e si fonda sulla convinzione che il termine Pasqua derivi dal greco pascheinche significa soffrire. Al centro del significato letterale della parola ci sarebbe quindi la Passione di Cristo e il simbolo dell’agnello.
Pasqua come rinascita spirituale
In effetti Pasqua è la festa in cui la fede del credente si rinnova e chi non è credente avverte, o dovrebbe avvertire, il desiderio di conversione. La figura intorno a cui tutto ruota è quella di Cristo con la sua esperienza di morte e resurrezione. Per i credenti la Resurrezione non è metaforica ma fisica: Cristo è davvero tornato dal mondo dei morti con il suo corpo umano. La rinascita, così come la si vive a Pasqua, non può che arrivare dopo un periodo penitenziale: la Quaresima. I quaranta giorni che precedono la domenica di Pasqua costituiscono infatti un momento di riflessione per prepararsi ad accogliere il miracolo della Resurrezione.
Le date della Pasqua
Pasqua è una festa mobile in quanto la data non è fissa, lo è solo il giorno, infatti cade sempre di domenica. La data varia di anno in anno perché è correlata con il ciclo lunare. Sia per i cristiani cattolici che per gli ortodossi, la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena che segue l’equinozio di primavera, ma non nella stessa data perché le due chiese fanno riferimento a calendari diversi: i cattolici seguono il gregoriano, mentre gli ortodossi il giuliano. Essenzialmente la festività pasquale per i cattolici può oscillare tra il 22 marzo ed il 25 aprile, mentre per gli ortodossi tra il 4 aprile e l’8 maggio.
Quest’anno la Pasqua cattolica si celebrerà domenica 4 aprile, mentre l’ortodossa il 2 maggio. Nel 2022, invece, la Pasqua cattolica sarà il 17 aprile e l’ortodossa il 24 aprile.
Il calendario della Pasqua non si riduce, però, alla sola domenica ma è molto articolato e si estende dai quaranta giorni precedenti ai cinquanta successivi, terminando con la Pentecoste.
La festività ebraica, Pesah, dura, invece otto giorni (sette nel solo Israele) e ricorda la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto ed il suo esodo verso la Terra Promessa. Nel 2021 si celebra dalla sera di sabato 27 marzo alla sera di domenica 4 aprile; mentre nel 2022 si festeggerà dalla sera di venerdì 15 aprile alla sera del 22 aprile.
Esiste anche la Pasqua Musulmana, Eid al-Adha, ma, ovviamente, ha un significato completamente diverso dalla Pasqua cristiana o ebraica. La Pasqua Islamica è denominata anche festa del sacrificio e richiama l’episodio in cui Abramo (uno dei Padri dell’Islam) giunse quasi ad uccidere suo figlio Isacco per fedeltà a Dio. Solo l’Angelo, nell’attimo prima che compisse il terribile sacrificio fermò la sua mano salvando la vita ad Isacco, in quanto Abramo aveva ormai superato questa prova di fede. Proprio per celebrare tale ricorrenza è tradizione uccidere un animale sano e condividerlo. L’animale deve essere sgozzato in modo che possa svuotarsi completamente del sangue.
Per il 2021 la festa del sacrificio è indicata dal 19 al 23 luglio, mentre nel 2022 sarà dal 9 al 13 luglio.