Editoriale

La chiusura della “Paravia”di Torino

Sembrava avesse chiuso i battenti in occasione delle festività di fine d’anno; invece non li ha più riaperti.

Si è compiuto così il destino della seconda libreria più antica d’Italia, la “Paravia” di Torino fondata nel 1802. Più di due secoli di storia gloriosa alle spalle, ma non c’è stato nulla da fare.

Troppo difficile competere su un mercato dove il libro te lo portano fin nel salotto di casa, magari a prezzo scontato, in una manciata di ore dall’acquisto online.

La chiusura della Paravia è la conferma che nella società globale c’è sempre meno gloria per le attività a base familiare spazzate via dalla concorrenza di gigantesche strutture (vedi Amazon nel caso specifico) che corrono sul web da un capo all’altro del Pianeta a costi estremamente contenuti.

La chiusura della Paravia è l’ennesima riprova che quel mondo analogico – lento e compassato al quale eravamo abituati – è sparito per sempre. Al suo posto ne è subentrato un altro assai più veloce, liquido, efficiente, cinico,impersonale.

Con il quale dobbiamo attrezzarci a convivere senza pregiudizi. Prima che sia troppo tardi.

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