Si parla con insistenza di carne sintetica, in particolare, in questi giorni, dopo la presa di posizione del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida di vietarne la produzione e la commercializzazione nel nostro Paese pena pesanti multe.
Quasi in contrasto a tale decisione arriva dall’Australia la notizia che un’azienda ha appena creato in laboratorio una polpetta di carne sintetica di “mammut”. <<Abbiamo scelto il mammut perché è un animale simbolo della perdita di diversità e dei cambiamenti climatici>>, spiega al Guardian Tim Noakesmith, cofondatore dell’azienda Vow, produttrice della polpetta.
Per produrre la polpetta di mammut, di dimensioni gigantesche perché è grande quanto una palla da bouling, i ricercatori sono partiti dalla sequenza di DNA della mioglobina, ossia la proteina muscolare che conferisce alla carne il suo sapore caratteristico, hanno quindi integrato i tasselli mancanti con DNA di elefante.
La sequenza è stata quindi inserita nei mioblasti di una pecora, ossia cellule staminali che sono state replicate fino ad arrivare a venti miliardi. Le cellule sono state quindi utilizzate per produrre la carne: <<E’ stato un processo rapido e facilissimo>>, spiega Ernsy Wolvetang, docente dell’Università del Queensland, in Australia, coordinatore della ricerca, <<abbiamo impiegato appena un paio di settimane>>.
La ditta Vow ha già ipotizzato circa cinquanta specie “alternative” da trasformare in carne sintetica, tra le quali alpaca, canguro, coccodrillo, bufalo e pavone. L’ipotesi dell’azienda consiste nel mescolare le cellule delle diverse specie per produrre nuovi tipi di carne: <<L’obiettivo è far sì che migliaia di consumatori di carne smettano di mangiare proteine animali convenzionali e inizino a consumare carne sintetica>>, spiega George Peppou, amministratore delegato di Vow <<Cerchiamo cellule facili da coltivare, saporite e nutrienti che possano essere mischiate per creare pezzi di carne gustosi>>.
Una soluzione green per i consumatori di carne?
Attualmente l’utilizzo della carne sintetica è consentito solo a Singapore e negli Stati Uniti, mentre in Italia sta sollevando numerose critiche. Di certo la denominazione “carne sintetica” viene collegata a qualcosa di finto, artificiale e poco sano. Tuttavia tale alimento coltivato in laboratorio evita l’allevamento e la macellazione di animali, per la produzione si utilizza molto meno terreno e acqua rispetto all’allevamento animale, le emissioni di metano sono ridotte a zero e si tutela l’ambiente perchè vengono utilizzate fonti energetiche rinnovabili.
Le polpette di mammut rappresentano probabilmente più una provocazione simbolica che una vera possibilità per i piatti del futuro. In verità non sappiamo neppure se siano dannose per il nostro sistema immunitario, visto che quest’ultimo non è mai entrato in contatto con la proteina di carne di mammut, però molte aziende stanno cercando di replicare in laboratorio la carne di polli, manzi e maiali per consentire ai “carnivori” di non rinunciare alla bistecca senza danneggiare il Pianeta e salvando la vita degli animali.
La carne sintetica costituisce una tematica dibattuta e, nel nostro Paese la Coldiretti, che costituisce la maggior associazione degli imprenditori agricoli si è da tempo schierata per il ‘no’, al fine di preservare la dieta mediterranea che consente di alternare con equilibrio sulle nostre tavole i cibi tradizionali e salutari della cucina italiana. Il governo, ufficialmente. Il 28 marzo ne ha vietato la produzione e l’importazione prevedendo multe fino a 60.000 euro e addirittura la chiusura degli stabilimenti per coloro che non rispetteranno tali disposizioni.