Il ricorso è stato depositato l’11 gennaio e, secondo le motivazioni del Comitato “A scuola” <<il decreto regionale avrebbe esorbitato dalle proprie competenze violando l’art.4 del decreto legge n.1 del 5 gennaio 2021 (norma di rango primario), che prevedeva la progressiva ripresa dell’attività scolastica in presenza per gli studenti delle secondarie di secondo grado>>. Inoltre, si specifica nel ricorso, <<l’ordinanza non è sufficientemente motivata: afferma, per esempio, di voler evitare assembramenti quando nelle zone arancioni in cui attualmente si trova la Lombardia, sono aperti i negozi e c’è libertà di circolazione, ovviamente anche per i ragazzi. L’ordinanza, inoltre, ignora il lavoro dei tavoli prefettizi che avevano elaborato un piano per lo scaglionamento degli orari della città e la ripresa della didattica in presenza e non considera altre possibilità esistenti in relazione alle scuole, come l’introduzione dei cosiddetti “tamponi rapidi” (ritenuti idonei anche secondo la circolare del Ministero della Salute) e l’incremento del contact tracing, misure che potrebbero essere non difficilmente implementate>>.
A breve le scuole potranno perciò riaprire!
MA ECCO UN NUOVO RISCHIO
Venerdì 15 uscirà una nuova Ordinanza del Ministro Speranza che, entrando in vigore domenica 17 gennaio, fisserà nuove regole e divieti sulla base dell’andamento della curva epidemiologica. 12 le Regioni candidate alla zona rossa: Emilia – Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria e Veneto.
Intanto lo stato di emergenza è prorogato al 30 aprile.