Fu la fine della Guerra Fredda che per 42 anni aveva agitato sul mondo lo spettro di un conflitto nucleare USA-URSS. Col Muro si scioglieva idealmente la cortina di ferro calata sull’Europa dal Baltico ai Balcani dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Inaugurando una stagione di pace e di prosperità pensavamo che gli egoismi e i nazionalismi del Secolo Breve fossero stati definitivamente sconfitti. Alle soglie del 2020 ci riscopriamo disillusi. Muri divisori sono sorti qua e là nel mondo amplificando rancori e disuguaglianze. È giusto ricordare gli accadimenti di quel 9 novembre 1989 giacché la memoria storica va costantemente nutrita. Tuttavia faremmo bene a tenere gli occhi aperti sul prossimo futuro. I segnali di intolleranze razziali – sempre più diffusi da un capo all’altro del Pianeta – sono per nulla incoraggianti. E quello dell’indifferenza rischia di diventare il più pericoloso dei muri.