Il ragazzo, studente del liceo scientifico, ha sostenuto: <<Vivevo questo disagio, un’angoscia esistenziale, ma non pensavo di arrivare ad uccidere, non mi so spiegare cosa mi sia scattato quella sera, purtroppo è successo. Non c’è un vero motivo per cui li ho uccisi. Mi sentivo un corpo estraneo alla famiglia. Oppresso. Ho pensato che uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo malessere>>.
Questa tragedia impone una riflessione sulle problematicheadolescenziali, difficile periodo in cui i giovani sono chiamati ad adattarsi a rapidi cambiamenti psichici e fisici, imparare a gestire le proprie pulsioni sessuali, instaurare rapporti con i coetanei e con il gruppo, assumersi la responsabilità delle proprie azioni quotidiane e compiere, in autonomia, scelte che prima erano mediate dai genitori. Ogni volta in cui gli adolescenti sentono di essere inadeguati nel sostenere questi obiettivi di crescita può avere origine una forma di disagio a cui solitamente è collegato, come segnale di allarme, qualche cambiamento nella routine quotidiana, come ad esempio:
– problematiche scolastiche: sovente, studenti che hanno sempre registrato un andamento scolastico positivo, iniziano, senza apparente motivazione, a manifestare forme di disinteresse con conseguente calo del rendimento scolastico e della capacità di concentrazione;
– problemi con il gruppo di amici: talvolta può verificarsi che un adolescente lamenti di non avere amici o di non riuscire a mantenere le amicizie e, a causa di ciò, si senta isolato, escluso o vittima di prese in giro;
– problemi nel rapporto con il proprio corpo: talvolta alcuniadolescenti non accettano i cambiamenti del proprio organismo, si percepiscono sgradevoli o focalizzano la loro attenzione su qualche imperfezione fisica soffrendone più del dovuto. Quest’ultimo punto, soprattutto nelle ragazze, induce a porre attenzione anche ai disturbi collegati all’alimentazione, in quanto è l’età in cui si manifestano i primi segnali dei disturbi alimentari;
– modifiche al comportamento abituale: il modo di vivere e manifestare le emozioni, nel periodo adolescenziale, subisce dei cambiamenti. Qualche tratto depressivo è tipico dell’età, come pure un po’ di ansia o una certa incapacità di gestire emozioni come frustrazione e rabbia che, generalmente, l’adolescente “sfoga” in famiglia mostrandosi intollerante, suscettibile e scontroso. È facile negli adolescenti evidenziare qualche problema di autostima perché spesso si sentono “non abbastanza adeguati…..” rispetto a qualcosa o a qualcuno. Ovviamente è importante fare attenzione agli eccessi: se lo stato depressivo si protrae troppo a lungo, se l’ansia e la preoccupazione non si superano in tempi ragionevolmente brevi, se gli scoppi di rabbia diventano ingovernabili è opportuno un supporto specialistico in quanto esula dalla normale fatica di crescere ma assume una dimensione più importante che per essere adeguatamente gestita necessita di un supporto specialistico.