Il 7 gennaio studenti in classe: il diritto allo studio tra speranze e incertezze
Soltanto il rispetto delle regole e un’idonea organizzazione dei trasporti pubblici potrà permettere un ritorno a scuola in sicurezza, limitando rischi e ulteriori interruzioni.
Durante il lancio della campagna «Save the future», il segretario delle Nazioni Unite António Guterres aveva usato parole durissime per descrivere i danni che la chiusura delle scuole ha causato ai giovani. Una vera e propria” catastrofegenerazionale”i cui effetti al momento non possono essere quantificabili. Ma se la pressione legittima e l’andamento confortante degli ultimi dati del contagio spingono alla riapertura delle scuole rimangono forti dubbi riguardo la sicurezza del rientro. Un dibattito che rimane al centro dell’attenzione e che soltanto con il rispetto delle regole di comportamento e un’attenta organizzazione dei servizi di trasporto nel tragitto casa scuola si potranno limitare i rischi senza ulteriori interruzioni. Dal 7 gennaio 2021 rientro a scuola. Con l’ultimo Dpcm emanato dal governo dal 7 gennaio 2021 rientreranno a scuola gli studenti di tutti gi ordini e gradi istruzione, con una didattica in presenza che sarà al 75% lasciando soltanto il 25% per le attività in DaD. Per assicurare la continuità didattica ma soprattutto ripristinare le relazioni socio affettive tra studenti e docenti. Una decisione maturata dopo un tira e molla tra chi, come la ministra Azzolina ed esponenti del governo volevano da subito il rientro a scuola, e chi come alcuni Presidenti di Regioni ed esponenti del comitato tecnico scientifico non erano d’accordo. Ha prevalso il buon senso. Tutte le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adotteranno forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica mentre per quanto gli studenti con disabilitàele attività di Laboratorio resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per l’inclusione scolastica degli alunni.
Le intenzioni del governo sono quelle di riaprire e non chiudere fino al termine della attività didattiche da consentire soprattutto un regolare svolgimento degli esami di stato. Ma tutto comunque rimane subordinato al continuo monitoraggio dei dati di contagio che, tocchiamo ferro, potrebbe modificare la situazione generale. Orari scaglionati e trasporti differenziati. Per limitare i rischio-contagi dall’affollamento su bus e metropolitane saranno predisposti orari scaglionati all’ingresso in sinergia con i mezzi di trasporto. La gestione dei servizi nel territorio sarà di competenza dei Prefetti. Presso ciascuna Prefettura-UTG sarà istituito un tavolo di coordinamento, presieduto dal Prefetto, per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano anche in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto, da poter consentire la frequenza scolastica degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e limitare gli assembramenti all’ingresso degli istituti. “Il governo – ha detto il premier Conte – non farà mancare il supporto ma la gestione delle criticità negli Istituti sarà di competenza delle autorità locali, le Asl e soprattutto i singoli dirigenti. In conseguenza di ciò c’è fibrillazione nelle segreterie scolastiche in queste settimane per riorganizzare il rientro a scuola in condizioni di sicurezza, rimodulando il piano di lavoro del personale ATA e gli orari delle attività didattiche per docenti e studenti. Scaglionamento differenziato ed eventuali turni pomeridiani mantenendo la didattica digitale integrata come opzione sempre possibile, anche in forma mista e per periodi di tempo limitati, coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari in favore delle famiglie che ne facciano richiesta. Nella speranza che tutto ciò possa far tornare alla normalità e assicurare quell’integrazione e socialità necessaria all’interno delle aule scolastiche.