E’ la previsione emersa durante la conferenza stampa organizzata per fare il punto della situazione sulla pandemia. Si dovranno mantenere con rigore le misure sanitarie stabilite: dal distanziamento sociale all’utilizzo delle mascherine.
Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto “un impegno collettivo per far sì che nei prossimi cento giorni le vaccinazioni per gli operatori sanitari e i soggetti ad alto rischio siano in corso in tutti i Paesi”.
Anche durante l’anno corrente dovremo continuare a rispettare le norme di sicurezza anticontagio.
Intanto il Dipartimento di Prevenzione del ministero della salute ha predisposto una bozza del Piano pandemico nazionale 2021-2023 che contiene le misure organizzative e le azioni da intraprendere per fronteggiare nuove pandemie
Tale documento, nato nel 2005 su indicazioni dell’Oms per un aggiornamento costante sui virus influenzali, deve contenere tutte le nuove conoscenze emergenti ed un piano contro i virus influenzali pandemici.
Per quanto riguarda gli aspetti etici nel documento si stabilisce che, qualora “ le risorse fossero insufficienti rispetto alle necessità, gli operatori sanitari dovranno fornire i trattamenti necessari, preferibilmente, a quei pazienti che avranno maggiori possibilità di trarne beneficio”.
Una pianificazione “eticamente e clinicamente corretta – si legge nella bozza – deve mirare a garantire risorse e protezioni giuste ed eque, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili. Tuttavia durante situazioni di crisi, i valori etici fondamentali consentono alcune azioni che non sarebbero accettabili in circostanze ordinarie. Ciò non significa, però, modificare i principi di riferimento: occorre, invece, bilanciarli in modo diverso”.
La bozza precisa che “non è consentito agire violando gli standard dell’etica e della deontologia, ma può essere necessario per esempio, privilegiare il principio di beneficialità rispetto all’autonomia, cui si attribuisce particolare importanza nella medicina clinica in condizioni ordinarie”.
Analizzando le altre misure contenute nel documento, si sottolinea la necessità di “effettuare esercitazione e assicurare la disponibilità di dispositivi di protezione individuali per gli operatori sanitari delle strutture dei servizi sanitari regionali e degli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera”.
Altri punti cruciali del documento in bozza sono la capacità di mobilitare il sistema per aumentare in poco tempo sia la produzione di mascherine, di dispositivi individuali di protezione sia i posti letto in terapia intensiva e la formazione continua degli operatori sanitari.
Occorre inoltre assicurarla disponibilità di piattaforme “per il rapido sviluppo di farmaci antivirali, anti influenzali e vaccini pandemici”.
Il Piano mette a punto anche le possibili risposte all’emergenza in tempo di epidemia spiegando, ad esempio, come organizzare la catena di comando, le misure di prevenzione e controllo, nonché le azioni di monitoraggio dell’attuazione del piano stesso.
La bozza sarà sottoposta alle Regioni, prima dell’approvazione in Conferenza Stato-Regioni.