I Social Network hanno cambiato il nostro modo di comunicare e di entrare in relazione con le persone. Attraverso i Social comunichiamo chi siamo, facciamo nuove amicizie, ci informiamo su quello che accade intorno a noi, seguiamo persone e interessi, vendiamo e compriamo cose, ci facciamo un’opinione. Si tratta di strumenti dalle potenzialità infinite, che però dobbiamo imparare a usare al meglio. Per farlo, abbiamo bisogno di conoscerli. Perciò è nata questa rubrica, in cui tratteremo diffusamente i Social Network, sotto molti punti di vista. Conoscerli ci servirà a usarli per i nostri obiettivi: vendere i nostri talenti e le nostre specializzazioni per trovare nuove opportunità di lavoro o, se siamo un’azienda, per trovare nuovi clienti; pubblicizzare il nostro lavoro o le cose che facciamo; fare ricerca, informarci, conoscere persone nuove con cui intessere relazioni, per lavoro o per divertimento.
Perché i Social siamo noi.Noi che agiamo attraverso un mezzo tecnologico.
La teoria delle reti sociali.Per conoscere i Social, dobbiamo partire dal concetto di rete sociale.
La teoria delle reti sociali è l’analisi dei rapporti tra le persone, sviluppata dallo psichiatra Jacob Levi Moreno all’inizio del Novecento. La società è una rete di relazioni: ciascuno di noi si rapporta con gli altri, e questa relazione condiziona e modifica il comportamento di entrambi. L’obiettivo della teoria delle reti sociali è analizzare i rapporti tra individui, scoprire gli schemi ripetitivi nelle strutture di relazione, determinare le condizioni di origine.La teoria si basa sul concetto che l’insieme dei legami sociali in cui le persone sono inserite abbia per questi conseguenze determinanti. La rete sociale è un gruppo di persone connesso da legami diversi: è una rete sociale un gruppo di parenti, un gruppo di colleghi, un gruppo di amici, un gruppo di studenti, ecc. L’analisi delle reti considera i dati di relazione: atteggiamenti, opinioni, comportamenti dell’intero gruppo considerato.
I sei gradi di separazione e la teoria del mondo piccoloNegli anni ’30 del 1900 lo scrittore FrigyesKarinthy ha scritto un racconto breve, Catene, in cui per la prima volta propone il concettodei sei gradi di separazione. Il concetto dice che ogni persona può collegarsi a qualunque altra persona attraverso una catena di relazioni che non supera i 5 intermediari. Il primo esperimento sui sei gradi di separazione è stato fatto nel 1967, dallo psicologo Stanley Milgram, che l’ha chiamato teoria del mondo piccolo. Milgram ha selezionato a caso un gruppo di americani del Midwest chiedendo loro di spedire una cartolina a un estraneo che abita nel Massachusetts. Ogni persona conosceva il nome del destinatario, il suo lavoro e la zona di residenza, ma non il suo indirizzo esatto. Perciò, per fare arrivare la cartolina a destinazione, ciascuno doveva spedirla a una persona che conosceva e che, a sua volta, poteva avere maggiori probabilità di conoscere il destinatario finale. Quella persona avrebbe fatto lo stesso e così via, finché la cartolina non fosse stata consegnata al destinatario. Lo psicologo si aspettava di completare i passaggi con almeno 100 passaggi: con sorpresa, invece, le cartoline hanno impiegato solo dai 5 ai 7 passaggi per raggiungere il destinatario finale. L’esperimento sociale di Milgram è stato pubblicato sullo PsychologyToday e da questo articolo è nata l’espressione “sei gradi di separazione”.Educare ai Social Network L’essere sociale è una caratteristica di noi umani: tessere relazioni è fondamentale per realizzarci. Con i Social Network abbiamo aperto nuovi scenari di socializzazione, che hanno avuto un impatto vorticoso sia sulla nostra vita sociale, sia su come produciamo e ci avvaliamo della conoscenza. Per questo dobbiamo conoscerli, per sfruttarne appieno le potenzialità: i Social Network sono il mezzo, non il fine, per realizzare noi stessi.