I PRODOTTI ELETTRICI ED ELETTRONICI AVRANNO DIRITTO A UNA SECONDA VITA
In tutti i 27 Paesi Ue sono entrate in vigore le norme sul right to repair accompagnate dalla nuova etichettatura energetica per allungare la vita di elettrodomestici, ridurre i rifiuti Raee e tagliare le bollette.
Per le aziende dell’Unione Europea che non solo producono, ma anche vendono frigoriferi, lavatrici, o televisori si prospetta un grande cambiamento. Tutte le aziende, infatti, dovranno garantire all’acquirente la possibilità di ottenere la riparazione dell’elettrodomestico, entro un periodo di tempo che va dai 7 ai 10 anni. Finalmente le nuove norme sul diritto alla riparazione non sono più un sogno, ma realtà. L’obiettivo è quello di ridurre il crescente ammontare di rifiuti Raee, assicurando, in un’ottica di sostenibilità ambientale e in una prospettiva di economia circolare una maggiore durata e riciclabilità degli apparecchi elettrici ed elettronici. Un grande balzo in avanti per l’ecosostenibilità e riciclo, perché i Raee sono la categoria di rifiuti che aumenta più rapidamente in Europa tanto che si ricicla con una percentuale inferiore al 40%, mentre tutto il resto finisce nell’indifferenziato.
Le lavatrici, il computer, i televisori, le aspirapolveri e gli smartphone sono oggetti di cui l’uomo moderno non può fare a meno. Ma i rifiuti generati in questo ambito, se non gestiti correttamente e tenuti sotto controllo, rischiano di vanificare gli sforzi Ue in materia di riduzione dell’impronta ecologica. La nuova versione dell’etichetta energetica è entrata in vigore da soli due giorni e pure ha già sollevato numerose polemiche. L’etichetta sarà inizialmente applicata a soli quattro categorie di elettrodomestici (frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici e televisori) e servirà a migliorare l’informazione, grazie anche a un codice QR incorporato, e a orientare meglio i consumatori nella scelta di prodotti più efficienti e sostenibili.