Sono ormai trascorsi quasi quattro mesi da quando le truppe delle Federazione Russa hanno invaso l’Ucraina, cristallizzando avversità ed inimicizia dei due governi in un conflitto senza fine. Al di là delle atrocità della guerra, le conseguenze sono e potrebbero essere molteplici: in primo piano si presenta l’impatto economico.
Per i Paesi europei che hanno adottato sanzioni contro la Russia si sono verificate diverse impennate del prezzo di materie prime, a partire dal costo del gas naturale proveniente per il 38% da Mosca; tra l’altro, è seguita anche una diminuzione del 44% dell’importazione di metano rispetto al 2021.
Spinosa è stata poi la decisione di estromettere le banche russe dal sistema Swift, impedendo così ad aziende e privati l’effettuazione di transazioni nel mondo. In secondo piano, per ora, le problematiche ambientali: qualora però si verificasse una emergenza nucleare, le conseguenze sarebbero gravi in un’area ampia, Italia compresa, con il rischio di dover adottare misure drastiche ed improvvise.
Non in ultimo, esiste la questione profughi, affrontata da stati come la Polonia o la Romania. Poco rilevante, ma attuale, è poi l’aumento di attacchi hacker contro settori strategici di diversi Paesi; questo aspetto potrebbe crescere e sfociare in un cyber-armageddon.