Circa cinquant’anni fa, a Londra, Karlheinz Stockhausen intervenne a una conferenza accademica dedicata ai quattro criteri della musica elettronica. In quell’occasione il grande maestro di Darmstad sintetizzò in poche parole, ciò che aveva sintetizzato nell’analisi della struttura del suono: « I nuovi mezzi cambiano le metodologie, nuove metodologie cambiano l’esperienza e nuove esperienze cambino l’uomo. Ogniqualvolta noi ascoltiamo suoni, noi cambiamo».
Ancora oggi queste parole risuonano attuali e anche futuristiche nel mare magnum della riproduzione del suono. Un patrimonio d’informazioni sapientemente raccolto da Agostino Di Scipio, musicista e docente in ruolo di composizione musicale elettroacustica prima al Conservatorio di Napoli e poi al Conservatorio di L’Aquila, in un volume dal titolo “Circuiti del tempo. Un percorso storico-critico nella creatività musicale elettroacustica e informatica” edito da Lim (Libreria musicale italiana).
Il manuale ripercorre i passaggi fondamentali che hanno segnato l’evoluzione della musica elettroacustica ed elettronica dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri, attraverso il percorso dei più grandi esponenti, tra compositori, ensemble orchestrali, gruppi e persino tecnici del suono, enti, organizzazioni ed eventi i quali sono riusciti, partendo dalle teorie fisiche più complesse a elaborare un nuovo linguaggio musicale e fonico, sfruttando i sistemi di riproduzione prima e quelli di produzione acustica, sonora dopo e che oggi sono i veri antesignani della riproduzione digitale.
Grazie a un meticoloso lavoro di ricostruzione e sintesi, Di Scipio è riuscito a convogliare in un solo volume tutta l’esperienza di compositore, artista sonoro, studioso e docente, raccontando, attraverso una visione programmatica i passaggi più importanti dell’evoluzione storica ed estetica nel rapporto fra musica e tecnologia.
I circuiti del tempo raccontano un viaggio, intellettuale e intimo nella storia dell’elettroacustica, dai primi sistemi di riproduzione del suono, compresa la fonografia e la grammofonia, passando per la rivoluzione elettronica del primo’900, la radiofonia e la riproduzione magnetica che segneranno la ricostruzione definitiva tra tecnologia e linguaggio musicale.
Vi è anche spazio per la cosiddetta liuteria elettronica e per gli strumenti di composizione finalizzati all’emancipazione del timbro e la successiva definizione di rumore come forma sonora, i quali saranno i veri protagonisti di una rivoluzione musicale, che prendendo le mosse dalla serializzazione armonica, condurranno alla sperimentazione acustica, alla ricerca e alla contaminazione, traghettando la musica contemporanea verso un’autonomia di struttura e forma, sfruttando le specifiche storiche del linguaggio elettroacustico e diventando “semplicemente” avanguardia.
Da Stockausen a Brian Eno, passando per Richard David James alias Aphex Twin, il viaggio della nuova musica trova un terreno fertile e saldo in ogni decennio del ‘900, raccontando un percorso storico caratterizzato da una creatività tecnologico-musicale capace di delineare la transizione storica dalla tarda modernità alla post-modernità, fino alla rivoluzione liquida della musica del XXI secolo e il volume di Agostino Di Scipio si presenta come importante sintesi per acquisire un panoramica generale su un mondo in continua evoluzione come la produzione musicale.