Con il termine radiazione, in fisica si indica un fenomeno di emissione e propagazione di energia secondo raggi che costituiscono il percorso di particelle o la direzione di onde. Essa è ionizzante quando l’energia trasportata riesce a rompere i legami chimici e a strappare elettroni.
Il nucleare è quindi in grado di modificare anche profondamente la struttura molecolare dei tessuti biologici e del materiale genetico, ma in che modo? Come la radioattività influisce sul corpo umano? In questo articolo proveremo a descriverlo in breve, focalizzandoci soprattutto sulle conseguenze a breve e a lungo termine.
Essa può colpire subito un qualsiasi atomo dei tessuti dell’organismo e dalla reazione reciproca tra atomi possono nascere nuove molecole come i radicali liberi. Si ha dunque un alterazione della riproduzione del funzionamento delle cellule ma la velocità con cui ciò avviene e gli effetti dipendono da quanto tessuto è stato coinvolto e anche dal tipo di radiazione.
E poi c’è il codice genetico e il rischio per i cromosomi e per il DNA. Ecco alcune possibili organi coinvolti:
– Midollo osseo: a rischio le cellule che producono globuli bianchi e rossi e piastrine. Possono insorgere anemie, emorragie, infezioni e leucemie;
– Gravidanza: il feto alle prime settimane può rischiare di sviluppare riduzioni di misure (cranio e altezza) e ritardi mentali;
– Apparato riproduttivo e apparato dirigente con rischio infertilità, cancro allo stomaco, nausee e ulcere;
– Rischi agli occhi e alla tiroide;
Nel caso di grandi catastrofi, dove viene liberata una quantità ingente di radiazioni ionizzanti in un lasso di tempo ridotto, i rischi sono sicuramente maggiori così come nei tessuti dove le cellule si dividono più rapidamente quali midollo osseo e apparato digerente.
Le malattie si manifestano poi in una triplice fase con un primo step di sintomi generici quali febbre, nausea e mal di testa, un secondo di apparente regressione (piuttosto subdola) e una terza acuta.
Ma le radiazioni vengono anche utilizzate per curare alcune malattie come il cancro, anche se la radioterapia può presentare sempre effetti collaterali e secondari.
Dunque non si può sicuramente scherzare col nucleare, basti guardare le immagini degli ucraini colpiti dall’esplosione della centrale, dei bambini nati nell’immediatezza e di quelli nati anni dopo, delle malformazioni impressionanti, a volte anche difficili da spiegare.
Ed è proprio questo il punto: non su tutto si è concordi e non è facile quantificare e qualificare gli effetti, soprattutto a lungo termine, dell’esposizione alle radiazioni.
Si pensa che anche il cervello possa risentirne colpito da un invecchiamento precoce caratterizzato da perdita della memoria e difficoltà di concentrazione, ma anche cambiamento della personalità, difficoltà di tenere una corretta postura e difficoltà nel deambulare. Aumentano inoltre le probabilità di sviluppare il cancro.
L’essere umano e il nucleare, un binomio che fa paura, “maneggiare con cura”, per la salute di tutti.