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GIALLO IN REGIONE LOMBARDIA SULLA ZONA ROSSA

Lombardia in zona rossa per dati inviati e poi rettificati.

Con una nota nella giornata di ieri, la Regione aveva fatto sapere di aver inviato una serie di “dati aggiuntivi” per “ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente”. In base all’ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82 (0,78-0,87).

Il ricorso al Tar “ha evidenziato un problema che oggettivamente noi avevamo chiarito fin dalla settimana scorsa, avevamo evidenziato che c’era qualcosa che non funzionava” ha dichiarato il Presidente Fontana.

Su facebook, Fontana aveva scritto: “La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”.

A portare la Lombardia in zona rossa è stata una sovrastima dell’Rt riferito al 30 dicembre e calcolato dall’Istituto Superiore di Sanità.

La sovrastima sarebbe stata dovuta ad una valutazione che non avrebbe tenuto conto di una novità introdotta con la circolare del ministero della Salute del 12 ottobre, quella che ha stabilito che un paziente può essere dichiarato guarito con un solo tampone molecolare e non più con due.

L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi è intervenuto dichiarando: “Il Governo prenda atto degli errori commessi fino ad oggi e faccia tornare subito i lombardi a lavorare. Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo lombardo e in generale di tutti i lombardi”. “Regione Lombardia utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i propri cittadini e lo farà fino a quando la situazione non cambierà”.

Il Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento,  Simona Malpezzi, si chiede: “Se hanno commesso un errore lo dicano chiaramente e consentano alla Lombardia di tornare in zona arancione. Se, invece, i dati che hanno fornito sono corretti, si diano da fare per migliorare l’indice di contagio invece di fare l’ennesima polemica strumentale. La Lombardia ha pagato fin troppo la loro superficialità. I cittadini non possono subire le conseguenze degli errori della Regione. Si tratterebbe, infatti, di un fatto molto grave che ha avuto significative ricadute sulla vita dei lombardi. In quel caso bisognerebbe soltanto chiedere scusa”.

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