Da qualche giorno si comincia a respirare aria di libertà ma non senza timori. Perché anche se ora è possibile svolgere la maggior parte delle attività quotidiane che si era soliti compiere prima dello scoppio dell’epidemia, manca la serenità di vivere sapendo di avere debellato il virus. E forse è proprio questa la parte più difficile, convivere con un nemico invisibile che non permette di godere appieno della ritrovata possibilità di trascorrere giorni più normali di quelli del lockdown. Le abitudini di tutti i cittadini sono cambiate drasticamente ma grazie alle misure imposte dal Governo e al buon senso comune è stato possibile arrivare dove siamo oggi: ad un passo dal riprendere a vivere pienamente.
Fino al 2 Giugno quindi sarà possibile muoversi solamente all’interno della Regione di appartenenza e il mantenimento del distanziamento sociale di almeno un metro è una delle buone abitudini che bisognerà conservare ad oltranza, resta l’obbligo di isolamento per i positivi e per chi ne è entrato in contatto ravvicinato. La fase 2 è al culmine e la prima importante parte di riaperture delle attività commerciali è stata fatta, hanno ripreso a lavorare dal 18 Maggio ristoranti, stabilimenti balneari, esercizi di vendita al dettaglio, parrucchieri ed estetisti. Le altre aperture previste a partire dal 25 Maggio includono palestre e piscine. A partire dal 3 Giugno sarà possibile per i cittadini dell’Unione Europea entrare nel paese senza l’obbligo di quarantena. Dal 15 Giugno si potrà andare al cinema e in teatro, inoltre apriranno anche i centri estivi per l’infanzia.
Il Governo ha disposto nuove direttive per monitorare l’andamento del virus e controllare i contagi grazie alla formula del testare, tracciare e trattare come sottolinea il Premier Conte durante un’informativa al Senato. Per quanto riguarda i test sono stati potenziati i controlli tramite test molecolari e sierologici che si rivelano anche alleati al fine di mappare il livello dei contagi- al momento sono stati fatti oltre 3 milioni di tamponi rendendo l’Italia il primo paese per numero di tamponi per abitante. Si sta cercando di potenziare la disponibilità di test molecolari per riuscire a fare ulteriori 5 milioni di tamponi nell’imminente futuro.
Ma come sta cambiando in concreto la vita? È una domanda lecita ma che chiunque piano piano riesce a dare risposta, nei primi tagli di capelli o nelle prime giornate di mare è possibile testare quella che sarà la vita nel prossimo periodo e fino al momento in cui non verrà creato un vaccino adatto. Gli ingressi alle attività commerciali sono contingentati e l’ammissione ai locali è permessa solo dietro l’uso di mascherina e adeguati sistemi di protezione individuale. Anche in spiaggia si respira un’aria diversa, lettini ad 1 metro l’uno dall’altro, ombrelloni a oltre 3 metri di distanza e divieto di balneazione. È possibile accedere al mare solo nel caso in cui si pratichi attività sportiva come windsurf, surf e nuoto rispettando sempre il distanziamento sociale.
La curva epidemiologica tende al ribasso e il bollettino della Protezione Civile di oggi conferma un tasso di contagio mai così basso dall’inizio della pandemia (0,8). I dati registrano un incremento di contagi di 652 persone (228.658 casi totali in Italia), un lieve calo dei decessi rispetto alla giornata di ieri, 130 contro 156, e un calo anche del numero totale degli attualmente positivi che va per la prima volta sotto i 60.000 (59.322). Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha avvertito la popolazione sottolineando la permanenza del virus nel paese che potrebbe portare a un incremento dei contagi, le raccomandazioni sono l’autotutela tramite mascherina, guanti, disinfettante e distanziamento sociale anche con i familiari, essendo quest’ultima tra le principali cause di diffusione del coronavirus.