Finanza

EDUCAZIONE FINANZIARIA: PARTIRE IN ETA’ SCOLARE?

L’educazione finanziaria è un tema molto dibattuto, ma di cui si sa ancora davvero troppo poco.

di Gerd Altmann da Pixabay

Si tratta di una materia che, senza rendercene conto, si trova in molti aspetti della quotidianità di ciascuno di noi. Per questo è importante acquisirne una maggiore consapevolezza a beneficio delle nostre scelte, ma anche dell’intera società. Abbiamo approfondito l’argomento con il Dott. Fabio De Domenico, consulente finanziario e senior partner di una delle più importanti banche d’affari.

Che cosa significa educazione finanziaria e quanto è importante nella vita di tutti i giorni?

“L’educazione finanziaria è un aspetto fondamentale che a mio avviso dovrebbe partire già in età scolare. In molti paesi questo già accade, mentre in Italia siamo purtroppo ancora un po’ indietro. Avere delle basi di educazione finanziaria ci consente di acquisire consapevolezza sulle scelte finanziarie del domani, anche in momenti difficili di mercato. Se non si hanno a disposizione queste conoscenze, il mio consiglio è quello di affidarsi a un consulente finanziario per la gestione del patrimonio e del risparmio, che ci possa guidare in scelte consapevoli.”

Quali sono gli elementi per cominciare ad avere una base di educazione finanziaria?

“Il primo passo è conoscere la differenza tra le varie possibilità di investimento, quindi le diverse asset class che esistono. Successivamente è importante sapere qual’è la differenza tra un titolo di Stato, un’obbligazione corporate e un’azione. Inoltre è fondamentale focalizzarsi sulla comprensione di quanto il tempo sia la vera discriminante. Il primo step da compiere è quindi inquadrare le proprie esigenze per poi trasformarle in un investimento finanziario.”

A proposito di tempo, qual è l’età giusta per cominciare ad avvicinarsi ad una cultura finanziaria?

“Come accennavo prima, l’età scolare è il periodo migliore per cominciare. Magari non la scuola elementare, ma alle medie inferiori e superiori bisognerebbe introdurla come materia di studio. In Italia c’è ancora molto lavoro da fare su questo. L’educazione finanziaria è un argomento che, anche inconsapevolmente, è complementare alla vita di ciascuno di noi. Quando si fanno scelte finanziarie consapevoli, non ne beneficia soltanto il singolo individuo, ma l’intero mercato.”

A che età si è avvicinato a questa materia?

“La cultura finanziaria mi ha sempre affascinato. Tutto però è cominiciato quando ero al terzo anno di biologia e al contempo facevo l’istruttore di fitness. Un giorno si presentò in palestra una persona, che attualmente è un mio collega, e mi disse ‘ma perché visto che ti piace studiare e ami questa materia, non fai l’esame di Stato per diventare consulente finanziaria’? La cosa mi piacque molto e la presi come una sfida. Presi l’abilitazione e da lì cominciò un’avventura che dura da oltre 24 anni. Frequentai poi dei corsi di perfezionamento universitari in Svizzera alla facoltà di Scienze Finanziarie e bancarie e a seguire dei Master in Private Banking alla Bocconi. Una passione che dura da tutta una vita insomma, trasformatasi in lavoro e mission per portare maggiore consapevolezza in questo settore.

Quanto è importante affidarsi ad un consulente finanziario?

“Molto, è fondamentale. Scegliere gli investimenti e come calibrarli con l’aiuto di un consulente finanziario ci consente di essere guidati nelle scelte di risparmio al meglio. È come andare da un sarto e farsi fare un vestito su misura: un professionista saprà misurare le vostre esigenze e obiettivi, che siano temporali, familiari e personali, per trasformarli in soluzioni di investimento consapevoli.”

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