Editoriale
Dietro ai dazi di Trump
Sette miliardi di euro. E’ la stangata di Trump sull’export europeo verso gli USA.
Sette miliardi di euro. E’ la stangata di Trump sull’export europeo verso gli USA.
Colpiti i vini francesi, l’Emmental svizzero, i formaggi e i salumi italiani, il whisky scozzese. All’Italia la pronuncia del WTO (l’Organizzazione Mondiale del Commercio che di fatto ha legittimato gli Stati Uniti a brandire l’ascia della guerra commerciale) costerà circa mezzo miliardo di euro. Le contraddizioni sono da film Oscar: il presidente americano ritrova proprio nel WTO un potente alleato dopo averne ripetutamente tentato di svuotarne i poteri; l’Unione Europea si riscopre nel mirino statunitense nonostante l’obbedienza nell’applicazione delle sanzioni contro la Russia; il depauperamento delle relazioni internazionali della Casa Bianca – giustificate dallo slogan “American First” – finisce per ricompattare la strategia russo-cinese in aree tradizionalmente influenzate dagli USA. Dietro ai dazi di Trump si disvela un’America rancorosa, ritratta, meno credibile e in perenne campagna elettorale. E che forse ha poca voglia di essere considerata ancora il pendolo del mondo.