Medicina

COVID E INFLUENZA, ECCO COME DISTINGUERLE

Autunno, la bella stagione è andata via, ma solo ufficialmente perché il tempo è ancora piuttosto temperato e regala qualche giornata dal sapore primaverile/estivo.

Tuttavia l’influenza si affaccia con sempre più prepotenza, solo che ormai non è unica protagonista, anzi, è quasi caduta nel dimenticatoio a causa del Covid-19, il virus che si è ormai preso la scena.

Entrambe sono malattie respiratorie contagiose ma causate da virus diversi, il SARS-CoV-2 e i ceppi dell’influenza A e dell’influenza B.

Sia per il COVID-19 che per l’influenza, possono trascorrere uno o più giorni tra il contagio e l’inizio della manifestazione dei sintomi. Una persona contagiata con SARS-CoV-2 potrebbe impiegare più tempo per sviluppare i sintomi rispetto a una persona con l’influenza. Inoltre si registrano sempre più spesso casi asintomaci.

Abbiamo però alcuni sintomi in comune quali febbre, tosse, mal di gola, fatica, mancanza di respiro, mal di testa, dolori articolari, naso congestionato e vomito e diarrea. Sintomo tipico del covid è la limitazione o la perdita del gusto e dell’olfatto, che perdura, nelle cosiddette forme di long covid,, anche diversi mesi, mentre nell’influenza sono più frequenti i dolori articolari e muscolari.

(da: pixabay.com)

Ma il “marchio di fabbrica” del Covid -19 è anche una febbre, in genere sui 38°accompagnata da una tosse persistente e secca, mentre raffreddore e starnuti, in genere, appartengono all’influenza. Da non trascurare la complicanza più rilevante del Covid, la mancanza di respiro che può sfociare in polmoniti e può colpire soprattutto chi è già fragile o affetto da altre patologie. Importante, in questo caso, tramite saturimetro, monitorare la situazione della quantità di ossigeno nel sangue.

Anche la contagiosità è più o meno simile tuttavia si registra un periodo di tempo più lungo per i pazienti affetti da Covid -19.

In entrambi i casi occhio alle persone più fragili quali anziani, donne in gravidanza e persone con comorbità, maggiormente a rischio con le forme più gravi che possono portare a polmoniti, sepsi, danni cardiaci, insufficienza renale e danni cerebrali.

Simile anche la cura dei sintomi mentre la prevenzione passa necessariamente dai vaccini e da alcune semplici regole quali l’uso della mascherina, l’evitare i contatti con persone infette o evitare di contagiare gli altri e l’igiene, soprattutto delle mani.

Exit mobile version