Riorganizzare il giornalismo per dare spazio alle buone notizie. Un progetto ambizioso e sempre più urgente che porta l’Italia a scrivere il primo Manifesto del Giornalismo Positivo, pensato per riconoscere l’importanza delle notizie costruttive.
La bozza è stata stilata in occasione del convegno ‘Il bene non fa notizia?’, ospitato a Roma lo scorso 5 novembre presso la Sala Vanvitelli dell’Avvocatura Generale di Stato.
Un incontro promosso dal distretto 2080 del Rotary International – associazione mondiale per il servizio umanitario – e dedicato a Maria Grazia Capulli, giornalista Rai scomparsa nel 2015 e vera pioniera dell’informazione positiva.
Lo scopo del Manifesto è dare importanza alle storie belle, quelle con al centro protagonisti che operano per il bene degli altri. E ancora, l’obiettivo è anche la rimodulazione di un’informazione utile e costruttiva, capace di indagare la realtà con spirito critico senza tralasciare tutto il buono che sta attorno. In questo senso, l’informazione positiva vuole essere uno stimolo e invitare i singoli lettori e la società tutta a diventare agenti attivi di azioni positive.
Il documento è stato accolto molto bene anche dall’Ordine dei Giornalisti. Carlo Verna, presidente del consiglio nazionale dell’ODG, è tra i firmatari del Manifesto.
Assieme a Verna hanno firmato personalità come Assunta Corbo (fondatrice di Costructive Network), Elisabetta Soglio (Responsabile di ‘Buone Notizie’, del Corriere della Sera), Gabriele Andria (Governatore del Distretto 2080) e Roberto Zuccolini (portavoce della Comunità di Sant’Egidio).