Il ministro ha legittimato la proclamazione con la seguente motivazione:
<<Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico che trova ispirazione nei concept più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria>>.
Il titolo di Capitale italiana della Cultura è conferito per un anno, Agrigento, inclusa tra le dieci finaliste esaminate dalla giuria, ha superato la concorrenza di Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca, Spoleto.
La città siciliana nella quale si erge la Valle dei Templi, ha dato i natali a Luigi Pirandello e, nella sua provincia, a Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri e, sicuramente, in questo periodo storico valorizzare un progetto fondato sullo scambio culturale tra popoli del Mediterraneo appartenenti ad etnie diverse rappresenta un gesto di coraggio e di sensibilità da parte della giuria.