I programmi televisivi molte volte trasmettono ai giovani comportamenti e o forme linguistiche estremamente trasgressive, basti pensare a rappresentazioni esplicite della violenza o del bullismo, all’utilizzo di un linguaggio scurrile di giovani protagonisti di serie tv che rifiutano totalmente le regole imposte da scuola e famiglia; adolescenti che fanno uso di droghe o abusano dell’utilizzo indiscriminato di bevande alcooliche o presentano disturbi alimentari.
Questa rappresentazione di atti di trasgressione e comportamenti a rischio, attraverso la visibilità che viene loro conferita dalle storie dei personaggi dei teen drame, può costituire un pericolo per i giovani spettatori tanto da definire il fenomeno in continua espansione con il termine “emulazioni pericolose”. Capita talvolta di leggere che fatti realmente accaduti siano collegati ad episodi televisivi determinando perciò l’esigenza di una riflessione sull’incapacità di distinguere il limite tra finzione e realtà, nonché del desiderio di valicare confini che non dovrebbero essere superati al di fuori dello schermo.
Viene d’obbligo precisare che il basso livello culturale di alcuni programmi televisivi intrisi di scurrilità e doppi sensi stanno esercitando un’eccessiva influenza negativa sugli adolescenti che imitano lo stesso linguaggio scurrile che talvolta degenera nella violenza. Quando nelle trasmissioni si ricorre alla volgarità significa che non si possiedono solidi e validi argomenti dotati di spessore culturale che susciti interesse nei telespettatori e ciò vale in televisione come in qualsiasi altro contesto del vivere sociale. Eppure secondo una ricerca del Censis per due italiani su tre la volgarità e l’arroganza in tv sono insopportabile ed hanno raggiunto la saturazione.
Sono numerose le voci di spettatori comuni ed illustri che criticano aspramente le derive trash di alcune trasmissioni le quali, contrariamente a quanto si possa pensare, non intrattengono e non rilassano ma diventano teatro per comportamenti che rischiano di dare un pessimo esempio di mediocrità e anche per i contenuti sessisti che li contraddistinguono rappresentano una pessima pagina di televisione.
In effetti tali trasmissioni oltre a non possedere alcuna radice culturale sono estremamente diseducative e potenzialmente pericolose per i giovani: lanciano loro messaggi sbagliati e li inducono a comportamenti errati ed inaccettabili. Per tal motivo non dobbiamo meravigliarci che in Italia siano in aumento gli episodi di bullismo e violenza, soprattutto contro le donne, considerato che la tv generalista diffonde sempre più spesso messaggi violenti, sessisti e volgari che diventano per i giovani modelli da imitare.